Roma, svelata l'identità di "Geco", il writer più ricercato d'Europa: denunciato dai vigili a San Lorenzo

Roma, svelata l'identità di "Geco", il writer più ricercato d'Europa: denunciato dai vigili a San Lorenzo
3 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Novembre 2020, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:02

Fine dei graffiti. Nella notte tra sabato e domenica gli agenti nel Nad, il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale, hanno denunciato a piede libero Lorenzo Perris, 28 anni, sospettato di essere uno dei writer più "ricercati" d'Italia e d'Europa, con il nome di Geco. Al termine di una perquisizione in un appartamento del quartiere San Lorenzo, gli uomini della Polizia locale hanno sequestrato a Perris il computer, il telefono cellulare e altro materiale utile all'indagine che punta a risalire all'identità dell'autore di una lunga serie di "atti vandalici". Il blitz dei Nad sarebbe l'ultimo atto di una complessa indagine costellata di querele piovute sul tag Geco, spiccate da realtà territoriali, come l'associazione per Villa Pamphilj, fino ad intere città come Lisbona. Proprio nella capitale portoghese - dove Geco ha vissuto -, un anno fa un'associazione di residenti lo denunciava a causa dell'enorme quantità di graffiti, adesivi e tag a suo nome, sparsi su muri e palazzi. Un'azione legale da cui il writer sarebbe uscito indenne per mancanza di prove, con tanto di associazione costretta a pagare le spese legali.

I cittadini ripuliscono la Garbatella, il centro sociale li attacca: «I muri raccontano la nostra storia»

Sui muri di Roma si cancellano le opere d'arte ma non gli scarabocchi

New York, il proprietario del palazzo cancella i murales: condannato a risarcire i writers con 6,7 milioni

Tecnicamente il modus operandi di Geco si definisce bombing: «Sono un bomber - raccontava in un'intervista sul sito portoghese Ocorvo.pt -, voglio diffondere il mio nome.

Il mio obiettivo è averlo in così tanti posti da rendere impossibile non ricordarlo». Intento che il writer ha certamente raggiunto a Roma. È impossibile non aver visto almeno una volta un tag, un adesivo, un throw-up, un biancone (ovvero un pezzo di grandi dimensioni riempito con vernice a rullo) o un blockbuster (lettere colossali del suo nome), stampato in luoghi apparentemente impossibili da raggiungere. I suoi in gergo si chiamano 'heaven spot', ossia gli angoli più in vista dei palazzi e al contempo i più rischiosi, dove per dipingere serve programmazione, tecnica, arnesi e velocità. Basti pensare alla maxi-scritta Geco ti mette le ali in via Magna Grecia. Un pezzo di almeno 50 metri comparso sulla sommità delle mura del mercato Metronio, progettato dall'ingegnere Riccardo Morandi (lo stesso del ponte di Genova), dove il writer ha anche "battezzato" l'ingresso principale con lettere ancora più grandi. Per non parlare della torre serbatoio di Angiolo Mazzoni della stazione Termini su cui Geco ha impresso a un'altezza vertiginosa il suo nome.

© RIPRODUZIONE RISERVATA