Le bolle di accompagnamento fasulle da cui risultava il trasporto di sostanze solventi, erano infatti state redatte proprio per eludere il pagamento delle aliquote sulle accise. Inoltre se il carburante fosse finito nelle aree di servizio avrebbe permesso all’organizzazione di ricavare più di 160mila euro, oltre all’evasione di altre 100mila tra imposte, Iva e accise. Il commercio avrebbe infatti consentito di proporre un prezzo alla pompa leggermente più basso di quello mediamente praticato dagli operatori del settore, ma garantendo un più ampio margine di guadagno. Peraltro avrebbe indotto circa duemila consumatori a orientarsi verso distributori più economici, rischiando però seri problemi per le proprie autovetture per la scarsa qualità del prodotto. L’operazione dei finanzieri pometini si inserisce nell’azione di tutela degli imprenditori che operano nella legalità e a garanzia dei cittadini e dei consumatori. A intensificare i controlli, in particolare a Torvaianica, sono anche i carabinieri della compagnia di Pomezia che hanno arrestato tre persone e ne hanno denunciate due per furto aggravato. A finire in manette un cittadino tunisino di 38 anni, notato da alcuni passanti a forzare la finestra di una villetta di lungomare delle Sirene. I militari lo hanno trovato nascosto nel giardino dell’abitazione e lo hanno arrestato. Sono stati invece denunciati due italiani di 22 e 24 anni che erano riusciti a rimanere chiusi nel magazzino di un bar di Pomezia da dove avevano rubato circa 100 euro di mance. Dopo un paio di giorni il 22enne insieme a un ragazzo di 19 anni è stato sorpreso a rubare in un centro estetico.
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