Proprio i versi del poeta sono stati citati, e spiegati, da Chiara Gamberale sul palco di “Velletri Libris” davanti ad una platea numerosissima, nel rispetto del distanziamento fisico. “In me sto bene/ come il mare in un bicchiere/ ma se sono confinato in questo calice/ qualcuno mi può bere”, un componimento dall’altissima carica metaforica che ha ispirato la vis creativa dell’autrice, la quale ha iniziato proprio dalla poesia l’excursus di autodifesa psicologica con un sottaciuto e discreto ottimismo che caratterizza le pagine del libro, edito da Feltrinelli.
La testimonianza riportata dalla Gamberale è autentica, non ha paura di mettersi a nudo e anzi punta proprio alla spontaneità emotiva, alla ricerca di un riscatto che vuole individuare l’opportunità nella difficoltà. “Non riesco a pensare che di fronte ad una così grande tragedia si possa restare quelli di prima”, ha infatti detto la scrittrice nel dialogo, confidenziale e coinvolgente, con Aurora De Marzi. “Come il mare in un bicchiere” è un quaderno in cui specchiarsi senza retorica, identificandosi o differenziandosi nelle opinioni, ma condividendo inevitabilmente la solidarietà di una fase che resterà impressa nella mente a lungo, o per sempre. Le letture di Emanuela Ciarla e Silvia Ciriaci hanno reso ancor più quest’idea. La splendida serata della Casa delle Culture e della Musica si è conclusa con un lungo firma-copie, grazie anche alla disponibilità dell’autrice che si è gentilmente concessa a tutti i lettori rispondendo alle loro domande e autografando le copie del libro. Riprende come meglio non si poteva la rassegna internazionale “Velletri Libris”, ideata e realizzata dalla Mondadori Bookstore e dalla Fondazione De Cultura in collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri. “Come il mare in un bicchiere”, una sfida per re-inventarsi, è un libro sempre valido e forte per riscoprire il “potere che è nelle nostre mani”. E dalla presentazione si è capito benissimo. Rocco Della Corte
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