Maxi furto durante il trasloco: rubati anche capolavori di Guttuso, bottino da mezzo milione Caccia alla talpa

Uno dei quadri più famosi di Guttuso: Spes contro spem (1982)
di Alessia Marani
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:54

Si sono portati via la collezione di novanta quadri, tra cui tre Guttuso, numerosi Cagli, Enotrio, Vespignani e Ziveri, quella delle borsette di coccodrillo, di Gucci e di Hermes, messe insieme da tre generazioni di donne, poi i mobili di antiquariato, pezzi scelti di fine 800, i servizi di cristalleria antica e i bicchieri Baccarat, montagne di argenteria preziosa, pellicce, libri rari, i vestiti, nonché tutta la posateria con cui la famiglia aveva apparecchiato la tavola nel corso degli anni per ricevimenti e banchetti a Roma e a Torino. Il colpo grosso ai danni dell'ottantenne top manager della Finanza, Mauro F., e di sua moglie, è andato in scena durante il trasloco che la coppia stava organizzando il 12 gennaio scorso dalla casa del Fleming a un altro appartamento, più piccolo, in zona San Pietro.


L'AZIONE
Una volta caricati tutti gli oggetti sul camion, il traslocatore, in attesa di recarsi nella nuova destinazione il giorno successivo, ha parcheggiato il mezzo sotto la sua abitazione in via di Val Cannuta, usando l'accortezza di posizionare appena dietro la sua macchina come ostacolo e azionando il sistema antifurto satellitare. Ma a poco è servito. Anzi. Nella notte si è consumata l'incursione di una banda formata probabilmente da più uomini, specialisti del settore, che ha letteralmente spostato di peso la berlina, disinnescato l'allarme e rubato il camion intero con dentro i beni di Mauro e consorte. Dell'accaduto è stata presentata denuncia al commissariato Aurelio. Il valore del bottino, a una prima stima, sfiora il mezzo milione di euro. Ma potrebbe anche salire. Difficile dare una esatta quotazione ai tanti dipinti d'autore. Affranto il traslocatore, italiano, già incaricato in passato dalla stessa famiglia di altre commissioni: «Sono pronto a ripagarvi tutto, sono costernato».


LA DELUSIONE
La signora Patrizia, 76 anni, è delusa e amareggiata. «Quando mio marito e io siamo stati avvisati - racconta al telefono - ci è preso un accidente.

Credevamo che il sofisticatissimo sistema di allarme di cui ci era stato parlato bastasse a proteggere i nostri beni, altrimenti ci saremmo organizzati diversamente e meglio. Devo dire, però, che nel traslocatore abbiamo fiducia, anche lui ha subito un danno enorme e si è messo alla disperata ricerca del camion da solo. Ora l'idea che questi ladri la passino liscia mi fa rabbia».

La famiglia ha un inventario dei quadri, con alcune delle foto, stilato anni fa dal dirigente e attraverso cui ora spera di potere rintracciare e recuperare almeno alcuni pezzi durante qualche tentativo di immetterli nel mercato illegale tra privati o delle aste. Oltre ai Guttuso (nella foto d'archivio in alto uno dei suoi capolavori più noti: Spes contro Spem, 1982, della ondazione Francesco Pellin a Varese, ndr) C'è un quadro a cui è molto legata. «Quello della prozia Marcella, che è ancora viva e oggi ha 102 anni. Ziveri che era un caro amico, l'ha voluta tratteggiare in una enorme tela. Un bellissimo dipinto davanti al quale quel mercoledì mattina, durante il trasloco, mi sono soffermata incantata», rivela Marzia, la figlia della coppia. I genitori, attualmente, sono a Torino e si stavano apprestando a tornare a vivere nella Capitale per esserle più vicini. Poi la brutta sorpresa. «Quella mattina - aggiunge Marzia - c'erano personaggi strani, movimenti sospetti, sulla strada tanto che chiesi al portiere chi fossero. Lui si informò e mi disse che erano operai che stavano lavorando in zona».

Le indagini della polizia sono solo all'inizio. In via Borgatti, al Fleming, non ci sono telecamere utili. Altre immagini gli agenti le stanno cercando sulle strade a ridosso e nella zona di Val Cannuta.
 

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