L'idea è che qualche teppista l'abbia preso di mira. Il parroco di Fregene, Don Antonio, da un paio di settimane è costretto a dormire con un occhio aperto e uno chiuso. Un sonno vigile, cercando di sentire se fuori dalla casa canonica arriva qualche strano rumore. Come tutti i parroci di Fregene (Don Cesare, Don Francesco, Don Stefano) anche Don Antonio da quando è stata costruita la chiesa dell'Assunta abita proprio accanto alla parrocchia, nella casetta a un piano circondata dal giardino.
Una zona di solito tranquilla ma non nelle ultime notti con danni a ripetizione e brutte sorprese al mattino dopo: «Sono due venerdì consecutivi che ricevo visite di vandali notturni spiega Don Antonio Piro, il cui ministero pastorale nel centro balneare è iniziato nel settembre del 2012 venerdì scorso hanno lanciato una pietra contro la mia auto parcheggiata all'interno del giardino rovinando tutta la fiancata. Mentre lo scorso venerdì al posto dei sassi il lancio è stato fatto con una bottiglia. Invece dell'auto ha colpito in pieno un vaso dei fiori rompendolo. E come se non bastasse staccano anche i contatori della luce che si trovano fuori davanti al cancello dell'oratorio. Mi auguro che sia finita qui perché alla distanza è fastidioso questo trattamento».
Il parroco esclude ci possa essere qualche motivo di risentimento nei suoi confronti, nessuna discussione o anche piccolo scambio di opinioni con qualche fedele dal brutto carattere. Così l'attenzione si sposta su qualche facinoroso che durante la notte sfoga in questo modo la sua frustrazione.
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che la canonica viene presa di mira, un anno fa, mentre Don Antonio celebrava la messa delle 17, alcuni ladri forzavano la porta retrostante ed entravano nell'edificio mettendo tutto sottosopra.
RAID IN PIAZZA
Neanche i simboli religiosi si salvano dalla microcriminalità o dai vandali, come dimostrano anche i continui raid fatti da un gruppo di giovani, offuscati dall'alcool, nella piazzetta di via Marotta. Dove la Madonnina al centro del giardino è stata a più riprese danneggiata. L'ultima volta è stata spezzata in due parti e le devastazioni continuano da anni. «Non ci sono parole commenta Angelo Bellotto, il restauratore che ogni volta si offre per sistemarla continuo a non capire cosa hanno nella testa queste persone». Inutile cercare, proprio quel vuoto sembra il problema principale.
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