Frascati, i matrimoni in Comune sono troppo costosi (fino a 1200 euro): le coppie vanno altrove

I cittadini della “perla dei Castelli” dovrebbero pagare 1.000 euro, mentre i non residenti ben 1.200

Frascati, sposarsi in Comune è diventato troppo costoso: le coppie vanno altrove
di Tiziano Pompili
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Sabato 6 Novembre 2021, 12:48

Il fatidico “sì” costa sempre di più a Frascati e gli sposi “fuggono”. Le tariffe comunali per i matrimoni nella cittadina dove c'è stato anche il matrimonio di Lady Kitty Spencer, nipote di Lady Diana, sono arrivate alle stelle negli ultimi mesi: se nei giorni feriali i costi sono rimasti “calmierati” (150 per i residenti e 300 per i non residenti), quelli del fine settimana, in cui c’è più richiesta, si sono impennati: i cittadini della “perla dei Castelli” dovrebbero pagare 1.000 euro, mentre i non residenti ben 1.200. Nella vicina Grottaferrata, per i residenti il costo è 250 euro al sabato e 300 la domenica e allo stesso prezzo si possono scegliere aree accreditate come la splendida Villa Grazioli. A Frascati la situazione è stata sicuramente “inasprita” dall’attuale stato di pre-dissesto finanziario in cui versano le casse comunali, ancora in attesa di conoscere il definitivo responso sul Piano di riequilibrio approvato nel novembre 2019 dall’amministrazione Mastrosanti e recentemente “bocciato” dalla Corte dei Conti.

Il crollo dei matrimoni

È un vero e proprio salasso per un settore, quello dei matrimoni, già penalizzato dalle restrizioni (con conseguenti cancellazioni o slittamenti) legate alla pandemia. A sollevare la problematica è Mirko Fiasco, coordinatore di “Frascati Futura” (lista civica in area centrodestra) che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Anna Delle Chiaie nella recente tornata elettorale. «Abbiamo presentato una mozione che verrà discussa nel primo Consiglio comunale, probabilmente la prossima settimana. C’è stato un crollo verticale delle richieste di sposarsi a Frascati da parte di molte coppie di futuri sposi a causa di queste tariffe: conosco bene la materia avendo officiato numerose cerimonie come consigliere.

Avrei dovuto celebrare il rito civile di altre tre coppie nel 2022, ma in due casi i futuri sposi hanno rinunciato e deciso di convolare a nozze in altri comuni. In un altro la coppia ha deciso di spostare l’evento in un giorno infrasettimanale. Inoltre il Comune di Frascati attualmente non dona nemmeno più le pergamene ai neo sposi, mentre noi proponiamo di rintrodurre questo gesto simbolico e accompagnarlo con la consegna di una bottiglia di vino Frascati doc. Queste tematiche erano condivise da Francesca Sbardella quando era all’opposizione ed auspico che ora la neo sindaca e la nuova Giunta possano dare un segnale politico per rivedere i tariffari».

La Sbardella conosce bene il tema anche come “privata cittadina”, visto che due mesi fa è convolata a nozze (un giovedì) col senatore del Pd Bruno Astorre sposandosi proprio nelle sale del Comune di Frascati: «Affronteremo questa e tante altre tematiche dopo che sarà stato fornito il responso sul ricorso sul parere negativo della Corte dei Conti al Piano di riequilibrio finanziario – dice la neo sindaca – I matrimoni sono un servizio che si autofinanzia e soprattutto possono rappresentare un importante volano per l’economia della nostra città.La nostra intenzione è ampliare il discorso anche ai riti civili “fuori sede” nelle strutture accreditate, come è al momento Villa Tuscolana. Frascati è da sempre una meta ambita per i futuri sposi, non solo italiani, ma anche stranieri, e lo è diventata ancor di più dopo che si è celebrato a Villa Aldobrandini il matrimonio di Lady Kitty Spencer, la nipote di Lady Diana».

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