Frascati, albergatori in rivolta contro il Comune per la tassa di soggiorno

Giulio Galassini, presidente degli albergatori di Frascati
di Luigi Jovino
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Martedì 10 Dicembre 2019, 16:13
Gli albergatori di Frascati contestano aspramente l’introduzione della tassa di soggiorno e si siedono al tavolo delle trattative con l’amministrazione comunale per discutere dei problemi più urgenti della categoria. La polemica è nata dopo che il municipio, nel piano di riequilibrio finanziario, ha introdotto alcuni balzelli tra cui appunto la tassa di soggiorno. Secondo quanto stabilito dal Comune, i turisti dovranno versare agli albergatori 1,50 euro al giorno per le strutture a tre stelle, 2 euro per quelle a quattro e 2,50 euro per quelle a cinque. La potente “Associazione strutture ricettive Frascati”, che raggruppa 14 alberghi per un totale di 140 posti letto e circa 150 attività tra Bed and Breakfast, residence e affitta camere, ha chiesto abolire subito la tassa appena introdotta.
«Questa tassa è iniqua e inutile - afferma Giulio Cavassini, presidente dell’Associazione strutture ricettive - Nei Castelli solo Ciampino e Castel Gandolfo pagano questa gabella, che certamente non risolve i problemi economici del Comune. Inoltre, non si possono gravare agli addetti del settore con l’imposizione di ulteriori adempimenti. Tra l’altro almeno il 70 per cento dei nostri clienti soggiornano per lavoro e non sono turisti». Gli albergatori tengono anche a precisare che gli incassi della tassa di soggiorno a malapena copriranno le spese di gestione e che essendo una tassa di scopo i proventi dovranno essere investiti in attività promozionali, e non potranno servire per coprire i debiti accumulati dal Comune.
«Il buon senso - replica Mattia Ambrosio, consigliere delegato alle Attività Produttive del Comune di Frascati - deve sempre prevalere. Agli albergatori facciamo notare che la tassa si paga in quasi tutti i comuni turistici italiani. Inoltre, il Comune tutela chi soggiorna per motivi di lavoro: dopo dieci giorni non si paga più. Sono convinto che i problemi sono tanti e che occorra attivare nuove iniziative per rilanciare il settore».
Il presidente Cavassini accetta l’invito e propone un progetto alternativo di viabilità affermando. «Per garantire il futuro delle attività bisogna introdurre un sistema di controllo elettronico dei parcheggi che permetta di sostare per la prima mezz’ora gratuitamente evitando posti occupati per l’intera giornata. E occorre istituire un anello a senso unico che permetta la sosta gratuita delle auto nella corsia opposta. In questo modo si guadagnerebbero circa 400 posti auto».

 
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