«Questa tassa è iniqua e inutile - afferma Giulio Cavassini, presidente dell’Associazione strutture ricettive - Nei Castelli solo Ciampino e Castel Gandolfo pagano questa gabella, che certamente non risolve i problemi economici del Comune. Inoltre, non si possono gravare agli addetti del settore con l’imposizione di ulteriori adempimenti. Tra l’altro almeno il 70 per cento dei nostri clienti soggiornano per lavoro e non sono turisti». Gli albergatori tengono anche a precisare che gli incassi della tassa di soggiorno a malapena copriranno le spese di gestione e che essendo una tassa di scopo i proventi dovranno essere investiti in attività promozionali, e non potranno servire per coprire i debiti accumulati dal Comune.
«Il buon senso - replica Mattia Ambrosio, consigliere delegato alle Attività Produttive del Comune di Frascati - deve sempre prevalere. Agli albergatori facciamo notare che la tassa si paga in quasi tutti i comuni turistici italiani. Inoltre, il Comune tutela chi soggiorna per motivi di lavoro: dopo dieci giorni non si paga più. Sono convinto che i problemi sono tanti e che occorra attivare nuove iniziative per rilanciare il settore».
Il presidente Cavassini accetta l’invito e propone un progetto alternativo di viabilità affermando. «Per garantire il futuro delle attività bisogna introdurre un sistema di controllo elettronico dei parcheggi che permetta di sostare per la prima mezz’ora gratuitamente evitando posti occupati per l’intera giornata. E occorre istituire un anello a senso unico che permetta la sosta gratuita delle auto nella corsia opposta. In questo modo si guadagnerebbero circa 400 posti auto».
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