Francesco Lomasto, il pugile usuraio pretendeva case per i familiari, soldi e orologi in piena crisi coronavirus

Francesco Lomasto, il pugile usuraio pretendeva case per i famigliari, soldi e orologi in piena crisi coronavirus
di Michela Allegri e Marco Pasqua
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Giovedì 14 Maggio 2020, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 00:25

Dal ring all'usura, sfruttando quella violenza che era diventata l'arma per obbligare le sue vittime a pagarlo. E' finita, per adesso, in un parking dell'Eur la carriera criminale del pugile Francesco Lomasto, già campione dei pesi superleggeri. Nemmeno l’emergenza Coronavirus che ha messo in ginocchio l’economia del Paese era riuscita a placare la sua avidità: lo scorso  mese di marzo, quando l’attività economica della sua ultima vittima, un commerciante di mobili, era rimasta chiusa a causa del lockdown, erano iniziate le minacce. Senza alcuna pietà.

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Telefonate assillanti a tutte le ore del giorno e della notte, riferimenti ai pestaggi fatti in passato nei confronti di chi non saldava i debiti. La vittima, in un momento di difficoltà - aveva un debito milionario con Equitalia - si era fatta prestare 250mila euro dal pugile, che oggi ha un banco alimentare nel mercato di Tor De Cenci. Del resto, era lo stesso pugile a far girare la voce che era in grado di prestare soldi. Il tasso d’interesse fissato, però, era impossibile da corrispondere: 10 per cento mensile. Il commerciante ha cercato, mese dopo mese, di restituire i soldi, dal luglio 2018 al maggio 2020, ma non era mai abbastanza: quando ha sporto denuncia ha raccontato di avere già pagato 337mila euro, ma secondo Lomasto ne avrebbe dovuti restituire altri 140mila. Il pugile, arrestato in flagranza di reato dai carabinieri dell'Eur - la misura è stata convalidata dal gip, Simona Calegari - ha anche preteso che i suoi familiari venissero sistemati, gratuitamente, in un appartamento di proprietà della vittima, arredato con mobili da 20mila euro acquistati in uno dei negozi del commerciante e, ovviamente, mai pagati.



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Lo stesso commerciante ha anche dovuto comprare, al prezzo di 80mila euro, una casa a Pomezia di proprietà dell’usuraio e nella quale è andato ad abitare, sempre gratis, il fratello di Lomasto. Il tutto mentre pagava interessi da 25mila euro al mese. Quando, in piena emergenza Covid-19, le minacce sono diventate pressanti, il commerciante ha deciso di sporgere denuncia ai militari. Lomasto pretendeva che gli venissero comprati tre orologi di lusso, da 23.500, 21.500, 29.500 euro. Ma ad assistere alla consegna, venerdì mattina, poco prima di mezzogiorno, c’erano anche i carabinieri, che hanno stretto le manette ai polsi del pugile, che era accompagnato dal fratello. Nella sua cinta, Lomasto aveva nascosti 15mila euro.

Un violento, Lomasto, anche quando non era sul ring. A Pomezia, dove viveva, era stato protagonista di pestaggi spesso scaturiti da uno sguardo o un commento giudicato fuori luogo. Nel 2014 era stato vittima di un agguato: dopo aver pestato alcuni argentini, questo gli avevano sparato alla coscia. Il fratello Vincenzo, pugile anche lui, è stato arrestato nel marzo dello scorso anno, sempre dai carabinieri, per spaccio.

Era lo stesso Francesco, talvolta, a farsi avanti con le persone in difficoltà economiche: “Se vuoi ti aiuto io”, diceva. I carabinieri, ora, sono al lavoro sugli altri eventuali complici del pugile e non è escluso che ci possano essere altre vittime disposte a denunciare i soprusi subiti.

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