Francesca Romana D'Elia, la modella morta cadendo da un'altezza di 20 metri. L'amica: «Era un angelo»

Parla una condomina che ha visto la ragazza subito dopo lo schianto. Al momento non risultano indagati ma il caso è ancora aperto.

Francesca Romana D'Elia, la modella morta cadendo da un'altezza di 20 metri. L'amica: «Era un angelo»
di Flaminia Savelli
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Martedì 21 Dicembre 2021, 01:08 - Ultimo aggiornamento: 16:50

Un volo dal tetto della palazzina mentre cercava riparo dalla pioggia. Un destino imprevisto che non ha lasciato scampo a Francesca Romana D’Elia, giovanissima e bellissima con il sogno della moda che coltivava da tempo. Per seguire le orme di mamma Irina, modella pure lei, e di papà Marco, fotografo professionista. La giovane, 19 anni appena compiuti, dal comune di Campagnano di Roma si era trasferita a Roma per studiare all’Accademia delle Belle Arti. In attesa di veder decollare la carriera. Fino al 2 dicembre: l’agenzia per cui lavorava le aveva fissato un appuntamento nel primo pomeriggio con un fotografo professionista, Matteo G., 30enne romano. Il set era nell’appartamento - studio di via dei Quattro Venti, a Monteverde, dove poi si è consumata la tragedia.

 

La dinamica - «Ci siamo sentite fino a quando non è arrivata davanti al palazzo» racconta Alice Capparoni, compagna di scuola e amica stretta di Francesca Romana che racconta così quegli istanti prima del buio: «Era molto serena, amava fare gli shooting. Ed era tutto organizzato come sempre. Quel giorno - racconta Alice - eravamo rimaste d’accordo che al termine del servizio, mi avrebbe chiamata. Non mi sono preoccupata quando non l’ho sentita, pensavo solo che avesse finito troppo tardi. E invece Francesca non c’era già più. È un dramma che stiamo vivendo tutti perché era una ragazza davvero speciale, piena di vita». Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il fotografo e la modella nella prima serata del 2 dicembre sarebbero saliti sul tetto della palazzina al civico 166. Una volta arrivati però si sarebbe scatenato un violento acquazzone. Il fotografo sarebbe riuscito a scavalcare un muretto mentre la giovane, avrebbe perso l’equilibrio finendo sul lucernario e quindi lungo la tromba dell’ascensore. Un volo di oltre 20 metri: «Quella sera - ricorda Maria Liberati, condomina della palazzina - a un certo punto ho sentito delle urla fortissime. Sono corsa fuori per vedere cosa stava accadendo. La ragazza era a terra in una pozza di sangue, è stato terribile».

Lo stesso racconto che riportano anche gli altri condomini ancora sconvolti per il dramma che si è consumato.

Le indagini - Sul posto, insieme ai sanitari del 118, sono intervenuti gli uomini del distretto Monteverde e i poliziotti della scientifica. Gli investigatori hanno quindi ascoltato a lungo il giovane fotografo. Al momento non risultano indagati per la morte della giovane ma il caso è ancora aperto. L’inchiesta dunque procedere per escludere eventuali responsabilità. Intanto il comune di Campagnano si è stretto intorno alla famiglia della studentessa. «Siamo stati travolti dalla notizia - dice Alessio Nisi, il sindaco del comune alle porte della Capitale - per tutti noi, è una morte assurda. Non possiamo far altro che stare accanto a Irina e Marco». L’amministrazione ha sospeso tutte gli appuntamenti che erano in programma per l’8 dicembre e indetto una giornata di lutto cittadino. La famiglia D’Elia è ben nota nella cittadina: «Sono molto impegnati nel volontariato - spiega il sindaco Nisi - la stessa Francesca Romana era molto attiva nella comunità e nel volontariato. La ricordiamo tutti così: bellissima, sorridente e sempre rivolta al prossimo».

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