Nel giro di qualche settimane raccolsero 7mila firme, presentate a ogni ente competente. «Dopo anni di promesse non mantenute chiedevamo in tempi rapidi fatti concreti – raccontano – tutto inutile, nessuno ha mosso un dito». E pensare che fino al 2016 i volontari del WWF facevano visite guidate alla Duna dell’Oasi di Macchiagrande che si trova proprio davanti al mare. Il fenomeno dell’erosione costiera si è consumato nel totale silenzio, un disastro ambientale molto grave, la spiaggia e le dune con vegetazione pioniera non esistono più.
A rischio c’è ora l’intera zona umida dell’Oasi, il cuore della Riserva Naturale Statale Litorale Romano, riconosciuta dall’Europa come Sic., Sito di Importanza Comunitaria. «L’acqua salata è arrivata ormai nello stagno – spiegano i naturalisti – e lambisce la vegetazione mediterranea, un habitat di grande rilevanza. Una situazione drammatica con gravi conseguenze per l’intero ecosistema che non può essere abbandonata al suo destino dalle istituzioni».
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