È un monumento di rilevanza storico-artistica il bunker della seconda guerra mondiale che si trova a Focene. È riportato nel decreto del Ministero per le Attività culturali - Commissione regionale per il patrimonio culturale del Lazio, dello scorso luglio, che fa leva sulla proposta di tutela dell’immobile avanzata dalla Soprintendenza archeologica per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Per la costruzione di un edificio privato, su viale Focene incrocio via delle Acque Basse, la ditta aveva iniziato a demolire il fortino, lo scorso anno, con l’ausilio di un martello pneumatico. L’iniziativa ha scatenato le proteste del “Comitato Fare Focene” che manifestava il dissenso con un sit-in di protesta che portò allo stop delle operazioni di rimozione della struttura in cemento armato costruita durante l’ultimo conflitto bellico a difesa degli sbarchi dal mare.
DOVEVA IMPEDIRE GLI SBARCHI
«Venne realizzato dai tedeschi che avevano installato al centro una grossa mitragliatrice – afferma l’89enne residente Giuseppe Piastra, che da giovane ha visto costruire l’avamposto militare -. Sotto ci sono alcune stanze dove dormivano i soldati e conservavano armi e munizioni. Ricordo che una casa impediva dalla torretta la completa visibilità del litorale e i militari non si fecero scrupoli a demolirla. Nel dopo guerra con altri ragazzi di Focene ci andavamo a giocare».
UNA VITTORIA DEI RESIDENTI
La decisione della Commissione regionale, presieduta da Leonardo Nardella, è stata accolta con soddisfazione dei residenti della cittadina a vocazione balneare. «Questo riconoscimento è una vittoria per la comunità – commenta Alessandro Spagnolo, portavoce del Comitato Fare Focene -. La decisione ribalta completamente quella che poteva essere la sorte di questo manufatto se, nel novembre 2020, non ci fossimo mobilitati per bloccare l'abbattimento. Ora dobbiamo pensare al recupero e alla ricostruzione, rispettando fedelmente il profilo originale. Stiamo già lavorando con il supporto di esperti: confidiamo in un contributo per gli interventi di ristrutturazione».