Le imbarcazioni della piccola pesca nel mirino dei ladri di gasolio. Approfittando dell’assenza di controlli notturni, lungo gli ormeggio del porto-canale di Fiumicino vicino al ponte “2 giugno”, i soliti ignoti hanno prosciugato i serbatoi di alcuni natanti da cui prelevato un totale di circa 1.000 litri di carburante. Una settimana ricca di disagi per gli armatori delle barche adibite alla pesca: “Madre Angela”, “Simone&Francesca” e “Sette fratelli” che hanno denunciati anche i furti, avvenute le scorse settimane, di attrezzature adibite alla pesca come le reti. Non solo. Dalle cabine di pilotaggio sono anche spariti, durante la notte, apparati ricetrasmittenti, ecoscandagli e plotter cartografici.
TURBOSOFFIANTE A SECCO
«Siamo terrorizzati dai continui raid e la situazione si è fatta veramente insostenibile – precisa Massimiliano Di Biase della turbosoffiante “Sette fratelli” –.
DANNEGGIATO IL VANO DEL MOTORE
«Appena salito a bordo ho subito notato qualcosa di anomalo con il vano motore divelto – commenta Maestrini – ho controllato immediatamente il livello del serbatoio e scoperto che oltre 100 litri di carburante erano spariti». È andata peggio a un’altra imbarcazione, che è uscita dal canale per gettare reti da posta, ma è rimasta in panne dopo poche miglia perché privata del carburante rubato durante la notte. È stato costretto a contattare un collega che lo ha raggiunto con delle taniche di gasolio per consentire la ripresa della navigazione. La piccola pesca è dunque sul piede di guerra e anche impotente davanti al continuo ripetersi dei furti di combustibile. Chiede quindi all’Autorità di sistema portuale di installazione delle telecamere per cercare di mettere un freno ai furti che qualcuno sostiene sia perpetrati da persone senza scrupoli e a bordo di natanti.
SERVIZIO NOTTURNO SULLA BANCHINA
Il delegato del sindaco alla sicurezza, Domenico Parente, è stato contattato dai pescatori per valutare se ci siano le condizioni per stroncare il fenomeno. «Non escludo – precisa Parente – che si possa prendere in considerazione un servizio di controllo notturno facendo ricorso ai volontari delle associazioni che sono particolarmente attive nel comune. Intanto, mi impegno a rappresentare il problema al Sindaco Montino, all’Autorità di sistema portuale, alle forze dell’ordine e alla Capitaneria di porto».