Roma, finte cremazioni: sparite altre 10 salme

Roma, finte cremazioni: sparite altre 10 salme
di Giuseppe Scarpa
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Domenica 5 Luglio 2020, 10:45

I parenti del defunto pagano la cremazione al cimitero di Prima Porta. Alcune agenzie funebri incassano i soldi, poi seppelliscono il feretro nell’area comune. Una truffa. Agli ignari familiari viene consegnata l’urna cineraria con della terra. La procura a gennaio ha scoperto il primo caso. Adesso il sistema è stato scoperchiato: i carabinieri del nucleo radiomobile hanno individuato altri episodi simili. Simili appunto. 

Roma, a Prima Porta la truffa delle false cremazioni: i cadaveri fatti a pezzi

In questo nuovo filone, infatti, i militari hanno scoperto 10 bare seppellite sempre nell’area comune del cimitero, nonostante i parenti avessero pagato chi di dovere per far cremare i loro cari nel forno presente al Flaminio. Tuttavia gli investigatori sono intervenuti poco prima che ai familiari venisse consegnato “il vaso” con la terra. Il pm Silvia Sereni, titolare del fascicolo, indaga per truffa e ha già iscritto una decina di persone. Per ora solo dipendenti e titolari di agenzie funebri. Il fatto che quest’ultimi possano aver contato sull’appoggio di qualcuno, che lavora al cimitero, è più di una mera ipotesi.

Inoltre il sospetto degli inquirenti è che il fenomeno possa essere molto vasto. Il caso dei 10 feretri riguarda persone morte nell’ultimo anno. Insomma per gli investigatori è possibile che molti altri possano aver pagato per cremare i loro cari e adesso si trovino tra le mani un’urna con della terra mentre il nonno o la nonna, è seppellito nel cimitero in un’area ignota. 

D’altro canto il radiomobile dei carabinieri ha condotto un’altra indagine parallela che ha portato alla luce il malcostume che regna all’interno del cimitero Flaminio: Il cadavere sezionato, tagliato con un coltellaccio e poi i resti buttati nell’ossario comune. Tutto alla luce del sole tra gennaio e febbraio scorso. A offendere i cadaveri per arrotondare lo stipendio erano stati quindici dipendenti Ama e 4 impresari funebri. 
In questo caso la maxi inchiesta è stata già chiusa, il pm è Pietro Pollidori, con accuse che vanno, a seconda delle posizioni, dalla truffa alla corruzione, dall’induzione alla corruzione al vilipendio di cadavere. 
Ebbene, almeno in sei occasioni i dipendenti della municipalizzata sarebbero stati scoperti dai carabinieri. In pratica, dopo 30 anni all’interno del loculo, scade il tempo per la permanenza della bara. Per questo si dispone l’estumulazione e il trasferimento dei resti, spesso, nell’ossario comune. 

Capita, però, che in molte aree del cimitero il corpo si conservi in ottimo stato. Una notizia non buona per i parenti del defunto. I familiari sono costretti a mettere mano al portafoglio e pagare la cremazione. Ed è di fronte ad una spesa inaspettata che viene presentata l’opzione “le faccio spendere di meno”. Una richiesta presentata da alcuni dipendenti dell’agenzia funebre che poi dividono la busta dei soldi con i complici dell’Ama. Accade poi il rituale macabro. I parenti non sanno quello che succede. Nel giro di una mezz’ora riducono il corpo in pezzi. Alla fine, ciò che resta lo prendono e lo collocano nell’ossario comune.

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