«Sono la nuova badante, mi faccia entrare». Arrestata una donna: ha ingannato un 90enne malato di Alzheimer

I carabinieri l'hanno sorpresa mentre rovistava dentro la casa del pensionato

Ladispoli, arrestata 52enne: fingeva di essere la badante di un 90enne malato di Alzheimer
di Emanuele Rossi
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Venerdì 12 Agosto 2022, 22:34

«Ora vai un attimo in giardino che qui devo mettere a posto alcune cose». Una tecnica collaudata, quella di spedire fuori l’ignaro nonnino 90enne per poter sgraffignare con tutta calma oro e gioielli. E la finta badante, a Ladispoli, si sarebbe approfittata ancora una volta del povero pensionato che vive solo in casa e che le ha aperto la porta come nelle precedenti occasioni, ma è stato provvidenziale l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri della stazione locale. La colf imbrogliona, una cittadina polacca di 52 anni, è stata ammanettata perché sorpresa in flagranza di reato a rovistare tra i mobili nella camera da letto. 


Il blitz dei militari guidati dal comandante Umberto Polizzi e dei colleghi della compagnia di Civitavecchia, diretta dal capitano, Mattia Bologna, è avvenuto l’altra sera sul corso principale della città, quindi in pieno centro urbano. La donna, come in altre circostanze, si era spacciata per una nuova collaboratrice domestica pur di mettere a segno il suo piano diabolico. E così si è presentata fin sotto casa sul viale Italia suonando il campanello: «Signor Mario, apra gentilmente. Sono la nuova badante e sono qui per stare con lei». 


L’ALLERTA


Quella presenza poco rassicurante però aveva insospettito non poco il portiere del palazzo pronto a mettersi in contatto con il nipote, il quale non ha perso tempo chiamando il 112 appena appurato che la vera collaboratrice domestica non era in compagnia del nonno. I carabinieri sono piombati a sirene spiegate di fronte all’abitazione e una volta entrati hanno sorpreso la donna mentre stava ancora rovistando nel comò della camera da letto in cerca di soldi e altra argenteria. A quel punto, colta con le mani nel sacco, si è dovuta arrendere ammettendo di aver fatto allontanare il proprietario, affetto da Alzheimer, con una scusa banalissima. 
Condotta prima in caserma, la badante dell’Est, che badante di certo non è ma piuttosto è già nota alle forze dell’ordine sempre per reati che hanno a che fare con i furti in abitazioni, è stata trasferita nel carcere a Civitavecchia a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Risulta essere senza fissa dimora e da anni presente sul territorio. Il nipote tra l’altro aveva denunciato in caserma già un furto. Sono in corso ulteriori accertamenti perché dal racconto di alcune persone che vivono nel quartiere, la 52enne sarebbe venuta a bordo di una vettura con il presunto complice poi fuggito alla vista della pattuglia. 
Gli inquirenti avrebbero acquisito gli impianti di videosorveglianza a gestione pubblica sul viale Italia per cercare di risalire alla targa dell’auto ed eventualmente rintracciare pure il palo. È probabile che la donna già da tempo si appostasse nella zona cercando di capire gli spostamenti della reale badante che terminava il suo servizio nel pomeriggio. 


LE TRUFFE


Numerose le truffe in questi mesi messe a segno sia a Ladispoli che a Cerveteri soprattutto con vittime le persone anziane. Soggetti senza scrupoli che con i pretesti più assurdi, dal pacco postale pronto ad essere ritirato in cambio di una somma di danaro, al nipote rimasto coinvolto in un incidente e bisognoso di soldi con urgenza, sono riusciti quasi sempre a farla franca. Stavolta il “giochetto” però non è riuscito e ora la senzatetto è finita nei guai. Sia i carabinieri che la polizia di stato tra l’altro hanno organizzato numerosi incontri contro le truffe agli anziani nelle parrocchie e nei centri per la Terza età proprio per mettere in guardia i cittadini. «L’Arma dei Carabinieri – si legge in una nota stampa - continuerà a monitorare con grande attenzione situazioni similari, al fine di aumentare sempre più il livello di sicurezza delle persone fragili ed indifese».

In un certo senso un invito anche a segnalare situazioni sospette, come nel caso del portiere dell’edificio che ha intuito le intenzioni poco rassicuranti della finta badante.

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