Fase 2 Roma, i nuovi orari de negozi. Dietrofront sulla spesa: «La domenica fino alle 15»

Fase 2 Roma, i nuovi orari de negozi. Dietrofront sulla spesa: «La domenica fino alle 15»
di Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti
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Giovedì 7 Maggio 2020, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Il piano del Campidoglio è pronto e rivoluzionerà gli orari di apertura e chiusura dei negozi dal 18 maggio fino al 21 giugno. E cambierà di nuovo l'orario della spesa. I supermercati di Roma, così come tutte le attività commerciali, la domenica dovranno chiudere tassativamente entro le 15. Pensare che proprio da questa settimana, su input della Regione, alimentari e supermarket avrebbero potuto rimanere aperti fino alle 21.30. Ma il Comune ha deciso di ri-accorciare l'apertura festiva, riducendola a mezza giornata, dalle 8.30 alle 15. L'ordinanza della sindaca Virginia Raggi, redatta dall'assessorato al Commercio, è pronta. Il provvedimento ieri è stato firmato dai dirigenti ed entrerà il vigore il 18. Le aperture saranno scaglionate in base al tipo di merce venduta.



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FASCE E CATEGORIE
Gli alimentari, i fornai, i pasticceri e i supermercati, dal lunedì al sabato dovranno aprire alle 8. Due le fasce di chiusura: alle 15 oppure tra le 19 e le 21.30. Artigiani, falegnami, elettricisti, idraulici, corniciai, ma anche le attività di noleggio dei veicoli senza conducente, dovranno aprire tra le 9.30 e le 10 e chiudere poi nell'intervallo tra le 18 e le 19. Nella terza fascia si trovano gli «esercizi di vicinato del settore non alimentare» (dall'abbigliamento alle calzature, alle librerie), le medie e grandi strutture di vendita (sempre abbigliamento ma anche elettronica), i parrucchieri, gli internet-point, i negozi di cellulari che potranno aprire tra le 11 e le 11.30 e chiudere dopo le 19 ma comunque sempre entro le 21.30.
I negozi che svolgono attività miste come le gallerie d'arte o le librerie con all'interno un punto di somministrazione, potranno scegliere «discrezionalmente - si legge nella bozza di ordinanza - una delle fasce orarie indicate». Per tutti vale l'obbligo perentorio della chiusura domenicale alle 15.

I CONTROLLI
Tutti i negozi dovranno «esporre il codice della fascia oraria scelta e/o assegnata nonché il relativo orario di esercizio per la propria tipologia di attività stabilito dal presente provvedimento». L'obiettivo è evitare di intasare l'ora di punta, distribuendo l'inizio del turno di lavoro degli addetti del commercio (ma anche l'arrivo dei clienti) in tre ore e mezza, dalle 8 in poi. Saranno i vigili urbani a controllare: l'ordinanza del Comune sarà trasmessa «al Comando di Polizia locale di Roma e a tutti gli altri organi di Polizia cui spetti di farla osservare».

SINDACATI E TRASPORTI
Perché gli orari dei supermercati, appena ampliati, si riducono di nuovo? Dal Campidoglio fanno sapere che si tratta di una sorta di «compromesso» raggiunto con i sindacati di cassieri e magazzinieri, che avevano chiesto la chiusura totale nelle domeniche. La scelta, secondo l'amministrazione Raggi, tiene anche conto dei mezzi pubblici che nel weekend dovrebbero viaggiare con corse ridotte e meno bus. I sindacati dei dipendenti dei supermarket sembrerebbero soddisfatti del compromesso, mentre alcuni brand della distribuzione avrebbero preferito mantenere l'orario lungo. «Per alcune grandi realtà - commenta Massimo Pelosi, a capo delle relazioni istituzionali per Coop Lazio - questo provvedimento sarà difficile da digerire anche perché le aperture domenicali per l'intera giornata potevano rappresentare una fonte di rilancio per i consumi».

FATTURATO CROLLATO
Supermercati a parte, l'impatto del lockdown sul settore extra alimentare in questi mesi è stato pesantissimo. La Camera di Commercio ha appena pubblicato un'indagine che registra un calo dei fatturati per il 93% delle attività censite. E in vista delle totali riaperture solo un'impresa su tre pensa di poter recuperare parte del fatturato perso e con percentuali non superiori al 30% «Tra le imprese - dice il presidente dell'organismo, Lorenzo Tagliavanti - c'è tanta preoccupazione, ma anche tanta voglia di ripartire».

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