Fase 2, sulla Roma-Lido rissa e disagi: impossibile rispettare le distanze

Fase 2, sulla Roma-Lido rissa e disagi: impossibile rispettare le distanze
di Mirko Polisano
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Martedì 5 Maggio 2020, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 15:49

Con la Fase2 torna il caos sulla Roma-Lido. E i problemi sono quelli di sempre, a prescindere dall'emergenza Covid: banchine affollate, vagoni pieni e viaggiatori stipati come sardine dove è impossibile mantenere la distanza di sicurezza. Posti a sedere ridotti per evitare contatti ravvicinati ma in piedi si sta l'uno accanto all'altro. Poche e scarse le verifiche, solo qualche dipendente Atac che si è limitato ad accertare a ridosso dei tornelli se gli utenti indossano le mascherine. In molte stazioni della linea non è stato predisposto alcun controllo per contingentare l'accesso ai vagoni che, infatti, negli orari di punta erano pieni ben oltre il 50% della capacità di carico prevista dall'ordinanza regionale. Nessuna corse aggiuntive, né altro potenziamento del servizio. Anzi, il treno previsto per le 8.06 è arrivato a Lido Centro, direzione Porta San Paolo - Piramide, con quasi un quarto d'ora di ritardo. Il tutto si è verificato senza che Atac provvedesse alla rimodulazione del servizio, con l'usuale indisponibilità del materiale rotabile necessario a garantire le prestazioni minime. Di conseguenza, gli utenti non sono stati messi nelle condizioni di rispettare le dovute distanze di sicurezza, mettendo così a repentaglio la loro salute e quella dei dipendenti dell'azienda.
 

 

Fase 2, Roma si sveglia con il traffico: parchi affollati e mascherine
 

IL VIAGGIO
Dalla fermata di Acilia i vagoni si riempiono e nessuno controlla il numero dei passeggeri a bordo. «Siamo troppi, impossibile stare lontani» sottolinea Lucia, medico che sta per raggiungere il suo posto di lavoro. Il caos di un anonimo giorno di vita metropolitana si trasforma in un disagio totale per i migliaia di viaggiatori che dal litorale si spostano verso la Capitale per andare al lavoro. «Ieri - spiegano dal blog Odissea Quotidiana, che in tempo reale raccoglie problemi e disservizi della linea - i primi problemi si sono verificati già dalla mattina presto. Il trenino delle 6 del mattino che porta tutti i pendolari al centro era già off limits a quell'ora. Perché Roma, ricordiamolo, non è una città normale. Nel centro si concentrano tutte le più grandi istituzioni, palazzoni con mille e passa lavoratori che da ogni parte della regione, da Viterbo a Cassino, prendono trenini e metropolitane agli stessi orari (dalle 6 alle 9 e dalle 16 alle 19 più o meno) per raggiungere tutti insieme appassionatamente gli stessi luoghi. E in tanti sono a muoversi anche dal litorale. Siamo ripartiti è vero ma a spese di chi? Di lavoratori genitori con figli a casa che già in un giorno normale escono alle 6 per tornare non si sa a che ora». «Così la nostra salute è a rischio, ogni giorno. Non bastava lo stress ora anche l'incubo del contagio», dice un'altra pendolare.

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