Roma, un piccolo Gruppo Facebook di Guidonia allarma e può sconvolgere l'universo dei social network

Un'immagine che descrive Facebook, la rete creata nel 2004 da Mark Zuckerberg negli Stati Uniti
di Luca Lippera
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Giovedì 4 Marzo 2021, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:17

Un piccolo Gruppo Facebook attivo a Guidonia - poche centinia di persone - fa capire meravigliosamente bene cosa possono diventare le propaggini di un social network, almeno a livello locale, anche nel mezzo del Coronavirus, se non esiste alcuna regola e se l'assenza di regole fa crescere una giungla informativa in cui ognuno fa come gli pare. Guidonia, terza città del Lazio, a nord-est di Roma, non esattamente un posto da cartolina, ha 100 mila abitanti e almeno una dozzina di “piazze virtuali” (i gruppi social, appunto), una densità notevolissima. "Sei di Collefiorito di Guidonia", una di queste,, ha poche centinaia di membri ma in pochi giorni - da gennaio in poi - il numero di post di aperta propaganda politica si sono intensificati e continuano senza sosta. I messaggi, mescolati a foto di cani, di gatti e di gente che fa sport, sono a senso unico e provengono - apparentemente - da una sola parte, con tanto di insegne di partito e descrizione delle iniziative prese da esponenti politici a tutti i livelli: alla Regione Lazio, al Comune, alla Città Metropolitana. Una sorta di autopromozione. Ovviamente la cosa non è vietata e i cittadini sono liberi - se proprio non sono orientati verso i giornali e i siti on-line allestiti da professionisti dell'informazione di qualità - di fare quello che vogliono. Però, almeno su "Collefiorito Se...", il grosso dei messaggi paiono a senso unico. Gli amministratori, cioè coloro che decidono se un post viene pubblicato o no, invitano a «rispettare le Regole», ma le regole, nella pagina, sono praticamente introvabili e, se ci sono, non sono visibili a prima vista..

A Guidonia, a sud della Sabina, di Monterotondo e di Palombara, ci sono Gruppi Facebook enormemente più grandi. Uno, il principale, ha oltre ventimila iscritti. Molti accettano le iscrizioni di membri che arrivano dall'esterno. Altri le respingono, probabilmente perché - dice onestamente l'amministratore di uno di essi - si teme che «la pubblicazone di notizie verificate, notizie che arrivano dal mondo della stampa, post possa indirizzare il pubblico verso l'informazione di qualità, i giornali che escono nelle edicole e i loro siti on-line».

Tra gli amministratori, cioè coloro che "dirigono" il traffico dei messaggi e il diluvio delle foto - i più riguardano apunto fiori, celebrazioni religiose e feste di paese (la gente in fondo crede e ama la Natura insieme alle tradizioni), più di uno hanno un passato nella politica o addirittura un presente. Quindi a volte sembra chiaro, guardando con un po' di attenzione i messaggi nei Gruppi, che c'è un collegamento tra chi amministra, il suo orientamento politico e quello che viene fatto pubblicare sulle pagine Facebook.

Mark Zuckerberg, il genio che ha fondato Facebook nel 2004, di tutto questo probabilmente non sa nulla. L'impresa staunitense è dall'altra parte dell'oceano Atlantico e - si immagina - sarebbe complesso "mettere le briglia" a un mondo quasi infinito che viaggia a miliardi di byte al minuto. Attorno a Guidonia, e poi a Bracciano, ai Castelli e a Colleferro, ci sono anche diversi Gruppi - bisogna riconoscerlo -  che imparzialmente lasciano inserire a sconosciuti, nel rispetto di regole chiare e visibili (la prima è quella di non offendere gli altri né incitare all'odio) messaggi che riguardano la zona o un'area più vasta, praticamente tutta la provincia di Roma. Ma il Comune di Tivoli negli ultimi mesi, osservando ciò che accade nella città vicina e anche all'interno del territorio tiburtino, si è accorto che le "distorsioni" nei Gruppi Facebook della vicina Guidonia stavano aumentando. Pare che il sindaco stia preparando un regolamento per disciplinare ciò che i dipendenti del Municipio vanno erraticamente scrivendo sui gruppi social della zona. L'approvazione potrebbe essere una questione di ore e Il Messaggero, con il giornale in edicola e anche sul sito on-line, la sta seguendo con attenzione, perché da una piccola vicenda potrebbe scaturirne una decisamente più grande: come quando una farfalla batte le ali da una parte - lo diceva secoli fa il filosofo cinese Confucio - e si avverte un "uragano" in tutto il mondo e poi nell'universo.

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