«Lo facciamo perché siamo disperati: non sappiamo più come agire per salvare il nostro Paese dal collasso climatico». Sei ragazzi e ragazze appartenenti a Extinction Rebellion (un movimento internazionale ambientalista, nato dal basso, nonviolento, fondato in Inghilterra in risposta alla devastazione ecologica) stavolta ha bloccato il traffico in Largo Susanna, fino a quando non sono intervenuti i vigili urbani e la polizia. Volevano raggiungere il Ministero del Lavoro per protestare. Due ragazzi si sono legati con un lucchetto per biciclette. In precedenza i manifestanti hanno imbrattato con la vernice alcune sedi ministeriali causando parecchio trambusto e danni.
Giacomo, 24 anni, di Trento, lavoratore precario, ha spiegato il senso delle loro azioni e di tanta rabbia nascosta: «La crisi climatica è la più grande minaccia per l’umanità e per l’economia.
I manifestanti continuano a chiedere una transizione energetica in grado di non lasciare indietro gli ultimi.