Roma, stop a 230mila diesel Euro 3: anello ferroviario off limits. Multe salate da domani

Roma, stop a 230mila diesel Euro 3: anello ferroviario off limits. Multe salate da domani
di Laura Bogliolo
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Domenica 3 Novembre 2019, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 17:35


Il D-Day è arrivato. Da domani 230 mila auto diesel Euro 3 non potranno entrare nell'Anello Ferroviario che comprende aree centrali, ma anche semi-centrali. Qualche esempio: in zona San Giovanni, non si potrà andare oltre via Acaia e viale Castrense, a Nord non si potrà superare via di Tor di Quinto, circonvallazione Clodia, via Cipro, via Anastasio II. L'Anello Ferroviario è all'interno della Fascia Verde dove già vige il divieto di accesso per autoveicoli Pre-Euro 1 (benzina e diesel) e Euro 1 (benzina e diesel) e Euro 2 (diesel).
La novità è epocale è coinvolge quasi 230 mila vetture che dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi infrasettimanali) non potranno superare i confini dell'Anello Ferroviario.

Il divieto era stato annunciato a febbraio e formalizzato in una delibera di giunta a maggio. L'obiettivo è la riduzione dell'inquinamento ed è solo il primo passo verso un traguardo più ampio: vietare nel Centro della Capitale entro il 2024 tutti i mezzi alimentati a gasolio.
Nuovi divieti da domani scatteranno anche per i veicoli adibiti al trasporto merci: fino al 31 marzo 2020, in via transitoria, c'è il divieto di accesso nell'Anello ferroviario ai veicoli Euro 3 diesel destinati al trasporto merci (categorie N1, N2 e N3) dal lunedì al venerdì (ad eccezione dei giorni festivi infrasettimanali) e nelle fasce orarie 7.30-10.30 e 16.30-20.30.

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L'Anello ferroviario, quindi, si svuoterà di gran parte del traffico: le 229.602 vetture Euro 3 attualmente in circolazione nella Capitale secondo le stime di Aci, si andranno ad aggiungere ai 376 mila veicoli (di categoria Euro 0, 1 o 2) che erano già stati esclusi dalla stessa area.
Il 29 ottobre la sindaca Virginia Raggi ha firmato l'ordinanza sui nuovi divieti che prevede 10 categorie esenti dal nuovo obbligo come ad esempio i veicoli con contrassegno per disabili, le auto delle forze dell'ordine e i mezzi pubblici.
Le multe per chi trasgredisce sono salatissime: la sanzione va da 168 a 679 euro. Non solo: se si viene colti in fragrante una seconda volta entro due anni, è prevista anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni.
Il divieto formalmente è scattato il primo novembre, ma era una giornata festiva infrasettimanale, quindi il battesimo del provvedimento sarà domani, quando inizieranno i controlli degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale per monitorare il rispetto del divieto. Il blocco avrà un impatto notevole sulla vita dei romani considerando che nella Capitale, sempre secondo i dati Aci, circolano soltanto 271.134 veicoli appartenenti a una delle ultime generazioni di auto meno inquinanti, ossia alla categoria Euro 6. Le vetture più numerose a Roma sono le Euro 4 (539.641). Non arrivano a 350 mila i veicoli Euro 5.


Sul piede di guerra i commercianti del Centro, che da tempo denunciano la difficoltà di raggiungere le vie dello shopping considerando anche lo stato pietoso della mobilità pubblica tra bus vecchi e stazioni della metropolitana spesso inagibili per problemi di funzionamento delle scale mobili, senza considerare che la fermata Barberini continua a essere chiusa.
Il presidente di Confcommercio per il centro storico, David Sermoneta, ha sottolineato di non aver «mai messo in discussione il provvedimento nel merito, ma l'inaccettabile mancato studio di una mobilità alternativa». «I romani e i turisti - ha commentato - non possono infatti essere obbligati ad accedere al centro di Roma unicamente attraverso gli scadenti servizi Atac in nome di una miope politica autoreferenziale. Abbiamo più volte chiesto l'istituzione di un servizio navetta che colleghi i tre grandi parcheggi di Villa Borghese, via Ludovisi e piazza Cavour con il Tridente: richiesta mai presa in considerazione».
 

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