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La cerimonia è stata celebrata da don Raffaello Torelli, parroco della cattedrale di San Pietro, insieme a don Constantino Salvioni, parroco della chiesa di Capocroce che fa parte della zona di Macchia dello Sterparo: «Conoscevamo Angelo e Mario – hanno detto i due sacerdoti - due persone buone e amate da tutti che insieme hanno lasciato la vita terrena, improvvisamente, a causa di una tragedia che ci ha lasciati tutti scossi». I feretri sono arrivati insieme, tanti i fiori, rose rosse e bianche a simboleggiare l’amore e la purezza di una giovinezza che si è spenta troppo presto. «Siamo qui - hanno detto alcuni ex compagni dell’istituto tecnico in trasporti e logistica a Roma, che collabora con l’aviazione civile – per essere vicini alla famiglia di Mario e per ricordare questo ragazzo splendido, educato, con tanta voglia di vivere. Non lo dimenticheremo mai anche se il destino non è stato buono con lui. Morire a 22 anni è terribile. Lascia un vuoto incolmabile per chi resta, soprattutto per la mamma e il fratello».
I vicini di casa e i residenti del comitato hanno manifestato vicinanza e affetto, ma hanno anche dato un aiuto concreto alla mamma Cinzia e a Matteo che da un giorno all’altro si sono ritrovati soli: hanno consegnato loro il denaro raccolto da una colletta spontanea nei giorni scorsi e che permetterà alla famiglia di affrontare il futuro con meno difficoltà.
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