Sognava di fare il calciatore, a 15 anni si allenava dopo le lezioni frequentate all’Istituto superiore Ambrosoli di viale della Primavera. «Era un ottimo centrocampista», «un bravissimo ragazzo». Chi lo conosceva ricorda «quei due campionati vinti insieme». Prima le partite con la Libertas Centocelle, poi il trasferimento alla Pro Roma. Ora, Emiliano Pompei, 21 anni, non c’è più. È morto dopo una tragico incidente avvenuto all’alba di domenica su via di Tor Tre Teste, non lontano da dove abitava. «Non ci posso credere, un altro di noi morto in un incidente» dicevano ieri gli amici che neanche poco più di un mese hanno dovuto dire addio a Simone Sperduti, travolto a 19 anni da un’auto guidata da un poliziotto che era sotto effetto di alcol e droga. Emiliano e Simone, infatti, si conoscevano, avevano frequentato la stessa scuola. E ora un altro dramma nella stessa comitiva di Centocelle, un’altra morte per uno schianto sulle strade romane.
IL TESTIMONE
«Sembrava l’Apocalisse, lamiere contorte, una delle auto volate nel parco, fumo dai cofani e in lontananza un corpo steso sul prato». È la testimonianza di Luca. «Poco prima avevo incontrato Emiliano, stava con una coppia di amici comuni a un bar di via Prenestina - dice sconvolto - stavamo tutti prendendo i cornetti caldi, ci siamo salutati, poi sono passato su via di Tor Tre Teste, ho visto il disastro, non mi sono reso conto subito che si trattava di Emiliano e della coppia che conoscevo».
Secondo le prime informazioni, è certo che lo schianto è stato violentissimo. Emiliano, che secondo i vigili non era alla guida ma era sul sedile posteriore, è stato sbalzato fuori dalla vettura. I feriti a bordo della Honda Civic sono stati estratti dalle lamiere dai vigili del Fuoco. Tutti sono stati sottoposti agli esami tossicologici come prevede la procedura. «Era un mio giocatore - commenta affranto Marco Compagucci, 58 anni, allenatore di Emiliano alla Libertas Centocelle - era un ottimo centocampista, un talento: con gli ex allievi anche se non giocano più con me da 10 anni sono rimasto in contatto, per me sono come figli». E ancora: «I suoi genitori non si perdevano una partita, una famiglia d’oro, Emiliano era sempre sorridente e un mese fa ci eravamo scambiati dei messaggi. Mi ha detto “ti voglio bene”: mi aveva raccontato che aveva lasciato il calcio per lavorare con il papà e un po’ me la presi perché era davvero bravo». Emiliano ora faceva il rappresentante di prodotti edili. Un altro dolore per Compagnucci che conosceva molto bene anche Daniel Guerini, calciatore della Primavera Lazio morto in un tragico incidente sulla Togliatti. Soltanto due giorni fa un ventenne è morto in un incidente sul Raccordo travolto da un ubriaco.