Elena Aubry, le ceneri rubate da un necrofilo: «Cercavo la fidanzata dei miei sogni»

Elena Aubry, le ceneri rubate da un necrofilo: «Cercavo la fidanzata dei miei sogni»
di Michela Allegri e Alessia Marani
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Lunedì 25 Maggio 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Dieci anni fa era già stato arrestato dai carabinieri di San Lorenzo perché sorpreso a staccare con il cacciavite le foto di belle donne coi capelli lunghi e scuri dalle lapidi del cimitero del Verano. L'urna con le ceneri, ma anche la foto, di Elena Aubry erano finite nelle mani dello stesso uomo, un 49enne necrofilo che abita a Casal Bertone. «Cerco la donna die miei sogni, il mio amore», disse all'epoca ai militari. Dopo tanti anni è tornato in azione, trafugando la lapide della giovane e bella motociclista morta due anni fa sulla via Ostiense per colpa dei dossi e delle radici. «Mi chiedo, però, perché dopo essere stato nuovamente sorpreso - dice Graziella Viviano, la mamma di Elena che morì due anni fa in sella alla sua moto sulla via Ostiense - sia stato indagato e lasciato a piede libero. Se allora si limitava a impossessarsi delle immagini di queste ragazze, adesso dimostra di avere fatto un salto di qualità rubando addirittura le ceneri. E se decidesse di procurarsele in altro modo le ceneri di donne? È una persona pericolosa, deve stare in galera».

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L'uomo era finito subito nella rosa dei sospetti da parte degli investigatori della stazione dell'Arma. Ai militari di lungo corso non era sfuggito il suo riapparire negli ultimi giorni al Verano. Venerdì pomeriggio, fermato per un controllo, non aveva saputo giustificare la sua presenza. La pm Laura Condemi l'ha fatto pedinare e una volta a casa, durante la perquisizione, è stata ritrovata l'urna verde di Elena, con la targhetta staccata ma il sigillo ancora applicato. Nell'appartamento c'era anche la sua fotografia ma non il quaderno con le dediche degli amici che era stato lasciato accanto al vaso nella tomba. Le indagini sono ancora in corso, bisogna capire se il 49enne sia stato aiutato da qualcuno o che abbia agito su commissione di altri intenzionati a ricettare altri oggetti oltre le foto. Solo ipotesi al momento.

ELENA E PAMELA
Graziella Viviano, ieri, ha ricevuto il messaggio di un'altra mamma straziata dal dolore, Alessandra Verni la madre di Pamela Mastropietro, la 18enne dell'Appio uccisa e fatta a pezzi a Macerata nel gennaio del 2018. La donna ha sistemato una rosa sul fornetto di Elena oltraggiato e lasciato vuoto dal 49enne nel riquadro 73 del Verano. «Non ci conosciamo, ma quel filo di amore in cui credo ci ha unite, una solidarietà grande - afferma Graziella - anche a lei voglio dire che chiunque sia colui che fa male a un donna, chiunque sia quel maiale o quel vigliacco, nessuno potrà mai oltraggiare il loro fulgore». Nel cimitero monumentale di Roma, dunque, furti e sparizioni anche eclatanti (due anni fa trafugarono anche la tomba della mamma dell'attore Enrico Montesano, anni prima ignoti portarono via addirittura indisturbati un pesante portale in bronzo alto più di due metri e pochi giorni fa in un cassonetto dell'immondizia è stato rinvenuto persino un motorino gettato probabilmente da un furgone) non sono mai mancati. «Al nuovo direttore del cimitero e ad Ama - conclude la mamma di Elena - chiedo di porre fine a questi scempi che provocano tanto dolore. Perché non utilizzare i droni per vigilare anche di notte? Basta furti indecenti. Io intanto, la mia Elena, adesso la riporterò a casa».

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