Se Paulo Dybala era curioso di conoscere l’amore del pubblico giallorosso, ieri sera ha avuto la prima risposta. In una città che ha iniziato a svuotarsi per i primi esodi estivi, erano in diecimila ad aspettare che si affacciasse al Palazzo della Civilità italiana, meglio conosciuto come il Colosseo quadrato, all’Eur. Un fiume di passione che ha iniziato a scorrere da un’ora e mezza prima dell’evento. Inizialmente in modo fluido e calmo. Poi con il passare dei minuti in maniera sempre più torrenziale sfociando in un piazzale antistante pieno di bandiere, colori e tifosi. Quasi un Bolero in tinte gialle e rosse. Il resto lo hanno fatto il gioco di luci organizzato dal club che ha illuminato il Colosseo Quadrato. Uno spettacolo da lasciare senza respiro. Ma non i sostenitori accorsi all’evento.
Dybala day, le emozioni
Una serata magica, senza distinzioni tra vip e tifosi comuni.
Sfida e selfie
Ma il meglio deve ancora arrivare: «E’ una grande sfida e ho una grande responsabilità. Già quando ci si avvicina al campo senti il calore dei tifosi, sarà una responsabilità molto bella giocare per questi tifosi». Ora che ha rotto il ghiaccio, sembra non volersi più fermare. La festa è agli sgoccioli ma Paulo non vuole più andare via: «Ho tanta voglia di mettermi in forma velocemente, lo staff mi sta aiutando. Voglio dare tanta allegria a questa gente. Roma era nel mio destino, per quello che ha rappresentato la città nella mia infanzia. Era tutto scritto, chi mi conosce sa che per me è una cosa molto speciale. Il derby? Sarà bellissimo senza bisogno di dire il risultato», dichiara. Ormai si è sciolto. Si diletta anche nel classico: «Daje Roma daje» al quale abbina un selfie finale alla Totti. Non avrà preso la maglia del Capitano ma la passione che è riuscito a creare per un singolo giocatore non si vedeva dai tempi di Francesco.