Incassava duemila euro al mese tra reddito di cittadinanza e pensione di invalidità, ma li spendeva tutti quanti per comprare cocaina, a costo di vivere per strada. Nella notte di Ferragosto si trovava a piazza dei Cinquecento, vicino Termini, quando ha dato fuoco senza motivo a una macchina a gas e creato disordini dentro la stazione: è riuscito a bloccare le scale mobili e ha fatto anche cadere una donna. La giornata di Luciano S., 43 enne originario di Reggio Calabria, si è conclusa con le manette strette attorno ai polsi. Davanti alla stazione, ha dato fuoco alla prima auto che ha visto a portata di mano. I poliziotti hanno arrestato l’uomo, con precedenti penali dello stesso genere, il 14 agosto scorso, verso mezzanotte.
L’UDIENZA
Dopo due notti trascorse nella cella di sicurezza, ieri l’uomo è arrivato nel tribunale di Piazzale Clodio a petto nudo, ancora agitato, per l’udienza di convalida. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto per l’imputato la misura cautelare in carcere, così come aveva chiesto il pubblico ministero Giulio Berri. L’accusa gli ha contestato il reato d’incendio doloso. Poi il magistrato ha chiesto la perizia psichiatrica per stabilire la capacità di intendere e di volere dell’imputato. La difesa, probabilmente, sceglierà di procedere con un rito abbreviato.
Da sei mesi vive per le vie della Capitale e mangia quel che riesce a prendere dai cassonetti dell’immondizia, Luciano S., nonostante i duemila euro che riceve dallo Stato: 1.250 di pensione d’invalidità e 750 di reddito di cittadinanza.
L’imputato in aula ha ammesso di aver appiccato l’incendio solo per farsi notare dalle forze dell’ordine: «Da quando ero dentro la stazione che cercavo le attenzioni dei Carabinieri, per questo ho provato a rompere le scale mobili», ha detto.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout