Covid Roma, il 2 novembre ristoratori a piazza del Popolo: «Manifestazione pacifica,
ci dissociamo dai violenti»

Covid Roma, il 2 novembre ristoratori a piazza del Popolo: «Manifestazione pacifica, ci dissociamo dai violenti»
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Mercoledì 28 Ottobre 2020, 16:44

Sono nati la scorsa primavera e rappresentano le istanze di oltre 400 locali, tra enoteche, bar, ristoranti e mescite certificate. Insieme compongono la rete Italian Hospitality Network e, già a maggio aveva proposto la prima manifestazione pacifica per far sentire la voce del settore della ristorazione e, più in generale, dell'intera filiera produttiva. Adesso dopo la chiusura delle attività determinata dall'ultimo Dpcm si danno nuovamente appuntamento per il 2 novembre a Roma, in piazza del Popolo con l'obiettivo di portare avanti le loro istanze e concertare con istituzioni e governo soluzioni costruttive. Gli organizzatori, specificano, rispetteranno tutte le regole in vigore per evitare contagi da Covid e garantire il distanziamento e la protesta avrà carattere assolutamente pacifico. Intendono tutelare il lavoro, e un'industria economicamente rilevante per l'intero Paese. 

🔴 Garbatella 🔴 E anche San Lorenzo è stata riempita.

Siamo stati numerosi, pacifici, decisi. Oggi continuiamo a...

Pubblicato da Italian Hospitality Network - IHN su Mercoledì 28 ottobre 2020

Dal 26 ottobre al 2 novembre, in tal senso, sono previsti una serie di flash mob dimostrativi in alcuni luoghi nevralgici della Capitale. L'appuntamento è alle 18 per farsi ascoltare, trovare soluzioni concertate con le altre realtà e non rendere vani tutti gli sforzi economici e logistici di adeguamento compiuti finora.

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«Noi rappresentiamo la parte sana di un settore troppo a lungo demonizzato. Le nostre aziende necessitano misure serie e programmate - spiegano gli organizzatori - Le nostre richieste sono anche le nostre proposte, necessarie per superare il periodo non breve e difficile che abbiamo davanti. Vogliamo costruire, non distruggere». E ancora «Ci discostiamo categoricamente dalle violenze di piazza e dai tafferugli. Chi agisce in questo modo, sposta l'attenzione delle nostre richieste su altro. Vogliamo poter essere ascoltati seriamente, in maniera costruttiva, e non vogliamo subire strumentalizzazioni politiche, da ovunque queste provengano».

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Quindi un riferimento alla nascita dell'Italian Hospitality Network: «A maggio, ci siamo uniti in Italian Hospitality Network per lanciare un appello alle istituzioni e proporre alternative per riprendere l’attività in sicurezza, mettendo in luce il valore sociale e comunitario che da sempre in Italia caratterizza i locali, luoghi di non solo consumo, ma anche di crescita culturale ed economica - proseguono - Oggi, non ci tiriamo indietro dal fare la nostra parte, neanche dinanzi all’ennesima richiesta di abbassare le nostre serrande e nonostante la demonizzazione messa in campo dal sistema dell’informazione, incapace di fare distinguo tra chi, sprezzante delle regole, ha generato danni importanti e chi, sottraendo economia alle proprie aziende, ha deciso di rispettarle rigidamente». L'evento si intitolerà Ora basta e dicono: «sarà pacifico e nel rispetto del distanziamento, esclusivamente finalizzato a far sentire la voce di coloro che fanno parte della nostra filiera».

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Il settore d'altronde da lavoro a tanti, oltre a muovere grossi capitali finanziari: «La dimensione nel nostro comparto nell’economia italiana ci rende uno degli attori centrali - si legge nel manifesto - i dati ci riportano un quadro di assoluto rilievo, non solo per la ricchezza che le nostre attività generano tra fatturati (15% Pil) e occupazione, ma anche per l’indotto che complessivamente contribuisce alla realizzazione dei nostri servizi, dal comparto agricolo ai fornitori, passando per le grandi aziende fino ad arrivare ai professionisti che assistono le nostre strutture; meritiamo maggiore ascolto».

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