Discarica Monte Carnevale, altro no: «Attira i gabbiani, aerei in pericolo»

Discarica Monte Carnevale, altro no: «Attira i gabbiani, aerei in pericolo»
di Francesco Pacifico
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Lunedì 13 Gennaio 2020, 08:42

Anche l'Enac, l'ente che si occupa della sicurezza per l'aviazione civile, boccia l'apertura di una discarica a Monte Carnevale. Troppo vicina all'aeroporto di Fiumicino e troppo altro il rischio di «wildlife strike»: cioè i gabbiani che gravitano intorno agli immondezzai e finiscano risucchiati nelle turbine dei velovoli, causando incidenti aerei. Ma sulla scelta dell'invaso dentro Roma Capitale si registra un'altra tegola. O meglio, un'altra puntata nel ping pong sul via libera al sito tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti. Venerdì la sindaca aveva scritto alla Pisana, chiedendo che fosse la cabina regia tra Regione, Comune e Città Metropolitana a decidere se i pareri negativi su Monte Carnevale fossero ostativi per andare avanti sul processo di autorizzazione. Prima dell'Enac, avevano espresso le loro criticità i dipartimenti comunali interessati (Ambiente e Urbanistica in primis), il ministero della Difesa, il XII Municipio e l'amministrazione di Fiumicino. Ma dalla Regione, temendo che la controparte volesse scaricarle questa responsabilità, hanno respinto la richiesta: tocca al Campidoglio scegliere il luogo del sito.

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Rispetto alle prime intenzioni, ieri lo staff del governatore ha comunicato a quello della prima cittadina che non è più possibile convocare la cabina regia, perché questo tavolo è decaduto dopo il ritiro della delibera del 27 novembre. Di conseguenza, se ha dubbi sul valore di quei pareri, il Campidoglio ha due strade: o scegliere un nuovo sito in tempi brevi (si parla della cava di via Canestrini al IX Municipio) oppure presentare la richiesta di Aia (autorizzazione integrata ambientale per Monte Carnevale), lasciando agli enti coinvolti nella Conferenza dei servizi il compito di dirimere questo nodo.

La palla torna alla Raggi, sempre più isolata: in maggioranza, oltre ai quattro consiglieri (Daniele Diaco, Simona Ficcardi Eleonora Guadagno e Monica Montella) che hanno partecipato alla manifestazione di sabato dei residenti di Valle Galeria contro la discarica, quasi una decina di consiglieri nutrirebbe dubbi sulla designazione. Contrari la maggioranza dei Municipi targati Cinquestelle ed esponenti nazionali del M5S come il presidente della commissione parlamentare Ecomafie, Stefano Vignaroli. Senza contare i dubbi del ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, anche lui grillino. Tensioni che potrebbero tramutarsi in spaccature quando domani il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, presenterà in aula Giulio Cesare una mozione per bloccare la discarica a Monte Carnevale. I pentestellati presenti al sit-in sono pronti a votarla.

Intanto l'Enac ha scritto alla Regione e alla Città metropolitana «per mettere in guardia da eventuali future responsabilità su scelte sbagliate (il via libera a Monte arnevale, ndr)», dando «la propria disponibilità» a discutere insieme su «possibili siti alternativi». Come detto, alla base della missiva i timori dell'ente sul «wildlife strike». «Si fa osservare - scrive l'Enac - che l'area di Monte Carnevale dista pochi chilometri dall'aeroporto di Fiumicino, il più grande d'Italia frequentato annualmente da circa 43 milioni di passeggeri, e che il sito si trova vicino all'ex discarica di Malagrotta che per decenni è stato una minaccia per l'aviazione civile». In quest'ottica si «ricordano i due incidenti avvenuti nel 2007 e nel 2012 (Delta Airlines N834MH e Aerolineas Argentinas AR1141) a causa della presenza di gabbiani reali, una specie particolarmente grande, gregaria e numerosa» e «che ha trovato nutrimento» dai rifiuti di Malagrotta». Chiusa la discarica, è «aumenta anche la sicurezza aerea».

Intanto sul fronte del ciclo rifiuti si potrebbero verificare nuove criticità per Roma. Acea, per una manutenzione straordinaria al suo termovalorizzatore di San Vittore, è stata costretta a fermare una linea fino a giovedì prossimo. E questo potrebbe stoppare parte delle lavorazioni dei Tmb di Egiovi a Malagrotta, che mandano all'impianto parte del materiale da loro lavorato. Intanto il Tbm della Rida di Aprilia conferma che in assenza di garanzie da parte della Regione sulle discariche nel Lazio, non potrà più accettare talquale da Ama. Che qui inviava 300 tonnellate al giorno.
 

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