Sardine, decine di migliaia a Roma. Santori: «Piazza piena, ora fase due»

Sardine, diretta Roma. Questura: 35.000 in piazza. Sartori: «Obiettivo raggiunto». Tutti cantano Bella Ciao
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Sabato 14 Dicembre 2019, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 08:13

Le Sardine si prendono anche piazza San Giovanni a Roma, luogo storico della sinistra, stipate a decine di migliaia. Più di 100 mila, dicono gli organizzatori. Un terzo circa, per la questura. «L'idea era riempirla e cambiare un po' la percezione della politica in questi anni - esulta Mattia Santori - direi che l'obiettivo è stato raggiunto». In un happening collettivo antifascista e antirazzista il leader bolognese elenca dal palco le prime proposte, tra cui la revisione (o abrogazione) dei decreti sicurezza.

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E mentre si moltiplicano gli endorsement dei politici - Nicola Zingaretti in testa - i coordinatori delle Sardine di tutta Italia domani si riuniranno a Roma «per programmare la nuova ondata di gennaio», spiega Santori. In piazza persone di tutte le età, numerosi i giovani. Moltissimi sfoggiano piccole o grandi sardine di tutte le fogge e materiali, tra gruppi di migranti che chiedono documenti e diritti e vip come Paola Turci, Isabella Ferrari, Vauro, Kasia Smutniak, Erri De Luca e Michele Santoro.

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Lo speaker proclama «abbiamo deciso di riprenderci la piazza antifascista», poi tocca alla presidentessa dell'Associazione partigiani (Anpi) Carla Nespoli che parla di «lotta e speranza». Si canta Bella Ciao sotto una sardina-striscione di 80 metri. Ecco sul palco - il rimorchio di un Tir - il medico dei migranti Pietro Bartolo, ragazzi che leggono la Costituzione, una giovane transessuale. 
 


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Ma è quando prende il microfono Santori che la piazza si infiamma davvero. Il trentenne inventore delle Sardine - assieme a tre amici di Bologna - tiene la scena senza alcuna timidezza. «Qui c'è chi distingue la politica dal marketing - grida -, meglio i vostri cervelli che un milione di like» sui social. «Nonostante tutti i soldi che ci ha dato Prodi ognuno è venuto di tasca sua - ironizza - la differenza è che questa é una piazza spontanea, nessuno ci ha costretto a venire». Santori snocciola le altre decine di città che oggi ospitano le Sardine, in Italia e in Europa, poi passa al 'programmà. Alcuni punti non strettamente politici, ma comunque le prime proposte del movimento. «Ripensare i decreti sicurezza», ma una parte della piazza rumoreggia e si corregge «va bene, abrogarli». 

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Poi, «chi è eletto faccia politica nelle sedi proprie e non stia sempre in campagna elettorale»; «chi è ministro comunichi solo per canali istituzionali»; la politica sia trasparente nell'uso delle risorse sui social, «la stampa traduca le informazioni in messaggi fedeli ai fatti», «la violenza fuori dalla politica in toni e contenuti, quella verbale equiparata a quella fisica». 

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Il sospetto è che le Sardine possano diventare un partito. «Il 99 per cento di noi non lo vuole», assicura Santori, che rispondendo ai giornalisti torna a polemizzare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, «che strizzano l'occhio ai fascisti».
CasaPound oggi non si è vista, la minaccia di venire era una burla. In piazza però ci sono esponenti di sinistra come Nicola Fratoianni di LeU e Niki Vendola, l'ex segretaria della Cgil Susanna Camusso e Massimiliano Smeriglio indipendente del Pd. 

 
Zingaretti twitta entusiasta: «Belle le proposte che avete lanciato, faremo di tutto per metterle in atto ed essere all'altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme, la nostra bella Italia». Parere diverso di Matteo Renzi: «Hanno mostrato che le piazze non sono solo di Salvini. Ora la sfida è passare dalla protesta alla proposta». «Grazie alle Sardine per l'energia che hanno portato nella nostra città - scrive la sindaca M5S di Roma Virginia Raggi - e aver reso questa giornata una 'festà di popolo». Da domani inizia la fase due dell«altrò movimento. ​

 


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