Gli acquisti di frutta, verdura e pesce sono in forte ascesa, anche come difesa anti coronavirus. In un periodo di forte contrazione dei consumi, i romani virano le loro scelte alimentari, privilegiando prodotti freschi, a “chilometri zero” e soprattutto in grado di rafforzare le difese immunitarie. Lo rivelano i dati elaborati dal Centro agroalimentare Roma (Car) sulle vendite dell’ultimo periodo. Nell’hub alimentare di Guidonia operano 450 aziende, con 4.500 addetti, che movimentano ogni anno 980 mila tonnellate di ortofrutta e 80 mila tonnellate di prodotti ittici. Per un volume d’affari complessivo di 2,1 miliardi l’anno.
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IL TREND
Già nel periodo natalizio la tendenza si era vista forte e chiara, con un incremento 20 per cento negli acquisti di prodotti ittici e un più 10 per cento per l’ortofrutta. «Il Covid ha reso più attenti i romani nell’acquisto delle materie prime, prediligendo prodotti con proprietà organolettiche specifiche e l’obiettivo di rafforzare le proprie difese immunitarie - spiega Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car - Un esempio l’esplosione del mercato degli agrumi di tutte le tipologie o del pesce azzurro fresco».
IL MERCATO
Tra la frutta, l’arancia mantiene il primato degli agrumi più richiesti, con un forte incremento nel primo quadrimestre del 2020, in concomitanza della fase iniziale della pandemia.
LA CUCINA
Per quanto riguarda il settore ittico, tra gli acquisti “casalinghi” prevalgono calamari e gamberoni, quindi vongole e cozze e, per fasce di prezzo più alte, anche orate, spigole, ombrine pescate. Tra gli acquisti di pesce azzurro prevale il semilavorato, come le alici, pronte per essere fritte, piuttosto che le sardine o lo sgombro. Al ristornate, invece, è la frittura è il prodotto più richiesto. Quindi filetti di orate e spigole, ma anche scampi e gambero rosso già puliti ed abbattuti. «La cucina a casa per il momento ha sostituito quasi totalmente quella del ristorante - sottolinea Pallottini - Ma mi auguro che quanto prima si possa di nuovo assaporare la buona cucina romana seduti in uno dei tanti ristoranti della nostra città e del litorale. Ritengo che, con tutte le cautele dovute, i ristoranti debbano tornare ad aprire».
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