Diabolik, la nuova pista: a sparare il killer amico. Le telecamere al parco avrebbero catturato il volto

Diabolik, la nuova pista: a sparare il killer amico. Le telecamere al parco avrebbero catturato il volto
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 30 Aprile 2021, 06:54 - Ultimo aggiornamento: 06:56

Forse è prematuro ma l'inchiesta sull'omicidio di Fabrizio Piscitelli potrebbe essere arrivata a una svolta. Ieri, a distanza di quasi due anni dalla morte del capo ultrà della Lazio, criminale di lungo corso come tante operazioni delle forze dell'ordine hanno accertato, gli agenti della Scientifica e della Squadra Mobile sono tornati sulla scena del delitto, al Parco degli Acquedotti. E non è un caso. Si cerca qualcosa, con strumenti di precisione, sotto la pioggia di un aprile che ha ancora il sapore dell'inverno, di fronte a quella panchina rimasta orfana di tributi e striscioni. Gli inquirenti avrebbero in mano una rosa di potenziali sospettati e tra loro potrebbe esserci il killer che il pomeriggio del 7 agosto 2019, camuffato da runner, ha esploso un colpo di pistola alla nuca di Diabolik. Ma per accertarlo, servono nuove perizie.
Sono da poco trascorse le 14 quando alcuni residenti di via Lemonia si affacciano alle finestre: vedono arrivare una dopo l'altra tre auto della polizia. Scendono gli agenti che iniziano ad armeggiare con svariati contenitori, qualcuno monta un cavalletto. E allora, come se non fosse passato un solo giorno, la memoria collettiva di alcuni spettatori torna al pomeriggio di quell'agosto di quasi due anni fa. E forse si avvicina il momento per chiudere il cerchio su quell'uomo che, a sangue freddo, ha premuto il grilletto di una 7.65 scappando poi via in pochi minuti ma venendo prima ripreso molto probabilmente dalle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza della zona.

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L'ACCERTAMENTO
Per un'ora almeno, prima che la pioggia interrompesse le operazioni, va in scena un nuovo sopralluogo.

Impossibile credere - per il tempo che è finora trascorso - che si tratti di un accertamento di natura balistica. Sul cavalletto, montato dagli agenti, viene azionato un laser scanner terrestre, uno strumento che serve a riprodurre la tridimensionalità di una scena e a tratteggiare cosa e quanto - anche in termini fisici - in quella scena può rientrare. L'apparecchio punta proprio sulla panchina dove Piscitelli è stato freddato.


LA RICOSTRUZIONE
Dopo l'omicidio fin da subito si parlò di un video in mano agli inquirenti che avrebbe ripreso dettagli importanti per le indagini ma soprattutto dettagli del killer. E sarebbe un bel colpo di scena se quella migliaia di punti raccolti ieri dai tecnici della polizia potessero collimare con il profilo di una persona in carne ed ossa. Dopo mesi di indagini gli inquirenti non navigano nel buio, diverse le operazioni svolte dalle forze dell'ordine che hanno in parte cristallizzato l'entourage di Diabolik, i suoi rapporti, le sue presunte rivalità, il giro di droga che annaffia Roma e che lo ha visto protagonista, anche se in ruoli diversi. E non si può dunque escludere che esista una rosa di tre o quattro possibili sospettati, non necessariamente albanesi, su cui stringere ora il cerchio. Quel che è certo è che la morte di Piscitelli non ha alterato minimamente l'equilibrio criminale di Roma. Nessuno finora ha intrapreso la strada per quella vendetta che notoriamente in certi ambienti si cerca e si trova solo con altro spargimento di sangue.

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