​Desiree Mariottini, chiuse le indagini a Roma: in sette rischiano il processo

La morte di Desiree: chiuse le indagini, in sette rischiano il processo
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Venerdì 21 Giugno 2019, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 08:40

La Procura di Roma ha chiuso l’indagine sulla morte di Desiree Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita la notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo.  A rischio processo ci sono 7 persone, fra cui i primi quattro fermati, Alinno Chima, Mamadou Gara, detto Paco, il ghanese Yusef Salia e il 43enne senegalese Brian Minthe: tutti e quattro sono accusati di concorso in omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione e somministrazione di droga a minore.

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Per la procura di Roma sono stati loro ad ucciderla, dopo averla drogata e violentata. Nei confronti dei quattro arrestati l'impianto accusatorio non muta. Accuse ribadite nell'atto di chiusura delle indagini che, di norma, anticipa la richiesta di rinvio a giudizio.

 

 


Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Stefano Pizza, al termine di indagini complesse e in cui è stato necessario effettuare una serie di perizie tecniche per cercare di accertare cosa avvenne quella notte in via dei Lucani, sono pronti a chiedere il rinvio a giudizio per i quattro extracomunitari arrestati nelle settimane successive alla morte della ragazza e per altre tre persone che hanno avuto un ruolo nella vicenda. Nei confronti dei quattro,i nigeriani Alinno Chima, Mamadou Gara, detto Paco, il ghanese Yusef Salia e il senegalese Brian Minthe la procura contesta i reati di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione e somministrazione di droghe a minori. Di fatto l'accusa primaria che era stata alla base della richiesta di misura cautelare nonostante poi il tribunale del Riesame aveva fatto cadere l'accusa di omicidio volontario per Chima e Minthe.
 


Dopo i test del Dna però la Procura ha chiesto ed ottenuto per Chima una nuova ordinanza di custodia cautelare, il 15 aprile scorso, per l'accusa di omicidio. Il provvedimento di conclusione delle indagini è stato notificato anche ai pusher Marco Mancini e Antonella Fauntleroy ai quali viene contestata la cessione di sostanza stupefacente a Desieree. Per Gara, inoltre, c'è anche l'accusa di cessione di droga alla vittima prima del 18 ottobre e prostituzione minorile. Infine una settima persona, Alexander Asumado, è accusato di cessione di sostanze ad altre persone, sempre all'interno dello stabile abbandonato.

Grazie anche al racconto di alcuni testimoni, inquirenti e investigatori hanno messo in fila i tasselli per arrivare ad un quadro probatorio sufficiente ad affrontare un processo. Di fatto Desiree è rimasta in balia dei quattro arrestati per alcune, interminabili ore. Una lenta agonia prima della morte, in cui la giovanissima vittima era stordita da un mix letale di droga mentre il branco avrebbe abusato più volte di lei.

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