David Tobini, parà ucciso in Afghanistan. I pm: «È stato fuoco amico»

David Tobini, parà ucciso in Afghanistan. I pm: «È stato fuoco amico»
di Mirko Polisano
4 Minuti di Lettura
Martedì 3 Agosto 2021, 08:30

Omicidio colposo. Nessun «talebano» ha ucciso David Tobini, il parà romano morto durante un combattimento a fuoco nel deserto di Bala Murghab in Afghanistan quel maledetto 25 luglio 2011. E' stato un commilitone che ha sparato da «distanza ravvicinata». Sono passati esattamente dieci anni per sapere la verità su quella morte che non ha mai convinto Annarita Lo Mastro, madre di David e per tutti Mamma Folgore. Aveva ragione lei. Ieri, il tribunale di Roma ha messo nero su bianco quella che fino al giorno prima era un'ipotesi, seppur suffragata dai fatti circostanziati. Omicidio colposo dunque «non ravvisandosi diverse, ulteriori fattispecie delittuose», scrive il Gip Roberta Conforti nell'ordinanza. Una vittoria, però, che lascia l'amaro in bocca: essendo ormai passati dieci anni, il reato di omicidio colposo è stato prescritto e, dunque, non si potrà procedere al processo.

Parà caduto in Afghanistan, la mamma al ministro della Difesa: «Si faccia chiarezza sulla lettera sparita»

Parà ucciso in Afghanistan, il mistero dell'ultima lettera alla madre. «È stata fatta sparire»


LA DINAMICA
Ma nelle carte dei magistrati di piazzale Clodio sono chiaramente spiegati tutti i passaggi che non tornavano nel caso Tobini.

In modo particolare, il giudice ha dato ragione ai legali della mamma di David su quale fosse la posizione all'interno trincea, sulla posizione di tiro e sulla provenienza del colpo. Tutti dubbi su cui oggi a fare chiarezza c'è un'ordinanza del Tribunale di Roma. Il caporal maggiore scelto David Tobini è stato ferito da dietro e non da davanti come riportavano fin dall'inizio di questa vicenda analisi, referti e documenti a partire dalla prima autopsia svolta sul corpo del militare italiano. «Il colpo che ha attinto Tobini - si legge nell'ordinanza del giudice - proveniva da dietro in avanti, dal basso verso l'alto e da sinistra verso destra. Può pertanto escludersi ragionevolmente che tale colpo provenisse da ovest, dove si colloca a distanza di 500 - 600 metri, l'insurgent che aveva sparato il colpo mortale». Ma allora chi è che avrebbe sparato a David? Uno dei pochi nomi presenti all'interno dell'ordinanza è quello del coppio di Tobini, il caporal maggiore scelto Luigi Russo. Per i magistrati di piazzale Clodio non ci sono dubbi: avrebbe raccontato il falso in più occasioni riguardo ia dinamica sulla morte del parà romano. Scrive il gip: «Le dichiarazioni del Russo, su cui il Ris basa le proprie conclusioni, devono essere sottoposte ad attento vaglio, essendo non indifferente la sua collocazione alla destra o alla sinistra di Tobini. A tal proposito, Russo ha riferito di essersi collocato - prosegue la giudice - alla destra del Tobini, ma ciò è da escludere», precisa il Gip. «Mi aspetto che chi per anni ha chiuso le porte in faccia a mamma Anna Rita - dice l'avvocato Paolo Pirani che segue il caso Tobini - si prenda le proprie responsabilità ed avvii immediatamente un procedimento disciplinare contro chi è stato ritenuto dal Gip reo' di aver reso informazioni incongruenti e non veridiche. Per questo è un dovere del Ministero della Difesa partire dalle delle motivazioni esposte nell'ordinanza ed avviare tutti i provvedimenti di competenza». «Ci sono ancora troppe cose che non tornano - commenta Annarita Lo Mastro, mamma di David Tobini - ricordo che c'è una lettera che non mi è stata mai recapitata con le ultime parole di mio figlio. A questo punto a me chi lo dice che l'omicidio di mio figlio David è soltanto colposo? E se è stato un incidente, perché non ammetterlo invece di continuare a dire bugie e depistare? Andremo avanti, già siamo pronti con la richiesta di apertura di un'inchiesta parlamentare. Io voglio scritto pubblicamente il nome di chi ha ucciso mio figlio. E mi appello alla procura militare che chi ha mentito, ed oggi finalmente lo afferma un gip, paghi severamente perché comunque ha disonorato la divisa, non solo sua ma anche quella di mio figlio e di un intero Corpo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA