Daniele Silvestri, arrestata la moglie Lisa Lelli: rapina da Eataly e calci ai vigilantes che hanno tentato di fermarla

Lisa Lelli, 43 anni, ha messo in borsa profumi e creme per il viso. Quando i vigilantes hanno cercato di fermarla sono stati presi a calci

Daniele Silvestri, arrestata la moglie Lisa Lelli: rapina da Eataly e calci ai vigilantes che hanno tentato di fermarla
di Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Febbraio 2022, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 08:08

Ha guardato tra gli scaffali e, poco alla volta, ha preso dei prodotti di cosmesi, qualcosa di alimentare infilandoli in borsa. Poi si è avviata verso le casse ma ha superato il blocco dalla parte dell’uscita senza acquisti. L’allarme ha tuttavia iniziato a suonare e così i vigilantes l’hanno rincorsa e fermata ma ne è nata una colluttazione, con schiaffi, graffi e calci sferrati agli stinchi degli uomini. È stata arrestata con l’accusa di rapina impropria Lisa Lelli, 43 anni, moglie del cantautore Daniele Silvestri. I fatti risalgono a mercoledì quando all’Eataly store dell’Ostiense va in scena il parapiglia. Dopo che la donna, originaria di Pontremoli, ruba alcuni prodotti nel momento in cui viene fermata, inizia ad inveire contro i vigilantes, sferrando calci e schiaffi. Da lì passano pochi minuti e alle 14.26 arriva a piazzale 12 ottobre 1942 il personale delle Volanti che arresta la donna.

La dinamica

La merce viene recuperata, si tratta di prodotti che non superano i 150 euro ma gli agenti del commissariato Colombo che trattano il caso, le contestano anche un altro episodio, avvenuto il sabato precedente sempre all’Eataly store.

Quel giorno una donna entra nel negozio e afferra alcuni prodotti sempre per un importo di un centinaio di euro, riesce a scappare passando sempre dall’uscita senza acquisti perché quel giorno i vigilantes, che pure la rincorrono, dopo che scatta l’allarme, non riescono a raggiungerla e a fermarla. Ma ci sono le telecamere di sorveglianza che catturano il suo volto, anche se sfocato. Dopo l’episodio di mercoledì, che porta la Lelli all’arresto, viene svolta una verifica sul precedente furto: la donna, contestano le forze dell’ordine, è la stessa. Non si esclude che entrambi gli episodi nascano da un disagio privato, la Lelli non ha conti in sospeso con la giustizia se non qualche piccolo precedente per disturbo della quiete pubblica. Agli agenti non ha fornito alcuna spiegazione del gesto che è comunque poi sfociato nell’aggressione dei due vigilantes a cui i sanitari, intervenuti sul posto, hanno dato quattro e 15 giorni di prognosi. Mercoledì dopo l’arresto è stata condotta al commissariato Colombo in attesa della direttissima, mentre i poliziotti sono andati anche nel suo appartamento per recuperare il cane, un meticcio, rimasto solo dal momento che Silvestri si trova all’estero, consegnandolo alle cure di una vicina. Ieri mattina in sede di direttissima le è stato convalidato l’arresto ma la donna è stata rimandata a casa senza che fosse disposta la misura cautelare. Dal 2012 la Lelli è sposata con il cantautore Daniele Silvestri. Anche lei fa parte del mondo dello spettacolo: alcuni la ricorderanno nella parte di Sabrina in “Donna detective” ma è sempre stata lontano dalla ribalta delle scene.

Il precedente

Il suo tuttavia non è il primo caso che vuole un parente o un congiunto di personalità del cinema, della musica o dello spettacolo, finire nei guai. È il 29 agosto 2019 quando Francesco Zampaglione, fratello del più noto Federico, leader della band Tiromancino, viene arrestato a Monteverde in seguito ad una rapina in banca. Zampaglione, anche lui musicista, era entrato in una filiale sulla Gianicolense armato di una pistola giocattolo e, a volto scoperto, aveva minacciato gli impiegati facendosi riempire di soldi un borsone per poi scappare. Un passante, che aveva assistito alla scena e chiamato le forze dell’ordine, lo seguì fino a che sul posto non arrivarono le Volanti e gli agenti del commissariato di Monteverde. Di fronte al gip in sede di interrogatorio di convalida, non provò neanche a negare, ammise di aver provato a rapinare la banca «come atto dimostrativo per mostrare la disperazione di un comune cittadino - disse - nei confronti della politica economica di questo Paese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA