Roma, crollo alle Mura Aureliane: sgretolate dai primi temporali

Roma, crollo alle Mura Aureliane: sgretolate dai primi temporali
di Pier Paolo Filippi
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 11:05

Momenti di paura ieri mattina a Porta San Giovanni. Poco prima delle 10, un pezzo di circa 50 centimetri della cornice in travertino del rivestimento dell’arco (fornice) laterale sinistro è precipitato a terra frantumandosi sull’asfalto tra le automobili in transito. Fortunatamente il blocco non ha colpito alcuna vettura, provocando solo un grande spavento tra gli automobilisti che stavano varcando la porta e pesanti disagi alla viabilità. Sul posto si sono recati i tecnici della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, insieme ai Vigili del fuoco e alla Polizia locale, che ha provveduto a transennare l’area. Per ragioni di sicurezza, infatti, sono stati chiusi al traffico anche i fornici laterali. Dai primi accertamenti della Sovrintendenza, sembra che il cedimento sia dovuto ai temporali degli ultimi giorni.

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L’incidente riaccende l’allarme sulle condizioni delle mura, dove nel corso del tempo si sono verificati numerosi crolli. L’ultimo lo scorso 9 luglio, quando si è sbriciolata una parte del manufatto a via di Porta Labicana. Nel gennaio del 2017, probabilmente come conseguenza del terremoto che aveva colpito il Centro Italia nei mesi precedenti, erano venuti giù alcuni metri quadrati di muro nel tratto di viale del Policlinico a due passi da Porta Pia. Nel 2007 invece un cedimento interessò una porzione di mura romane a San Lorenzo: crollò completamente fino alle base un muro alto circa 10 metri e largo 15. Nel 2001 le mura, volute a protezione dell’Urbe dall’imperatore Aurelio nel 271 dopo Cristo davanti all’arrivo delle ondate di barbari in Italia, subirono il crollo di circa venti metri nei pressi di Porta San Sebastiano. «Lo stato del monumento è costantemente monitorato - spiega la sovrintendente capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli - Per quanto riguarda l’incidente di ieri, a breve ci sarà un intervento di messa in sicurezza per riaprire i varchi e consolidare i fornici». 
 
Sono diversi i tratti delle mura sotto osservazione. «I tratti più bisognosi di cure - aggiunge la sovrintendente - sono quelli del Muro Torto, parte di via Campania, viale del Policlinico, Castro Pretorio e piazzale Labicano. Ma si tratta di un momento di grande ampiezza e complessità, poiché hanno subito numerose ristrutturazioni in epoche successive, dall’antichità all’epoca moderna». Proprio in queste settimane, sono in corso dei lavori a una torre delle Mura Latine, nel tratto che congiunge porta San Sebastiano a via Talamone, che presenta lunghe e minacciose crepe sui lati. Per il futuro, prosegue Marini Clarelli, «insieme alle facoltà di architettura delle tre università romane, da 4 mesi stiamo lavorando a una mappa del rischio del tratto delle Mura Latine, che ci guiderà nella programmazione degli interventi in base alle priorità rilevate».
 
Ma oltre alla sicurezza, ci sono i progetti valorizzazione. «Insieme ad Acea - spiega - stiamo progettando l’illuminazione di sei porte delle Mura Aureliane, a partire da Porta San Giovanni e Porta del Popolo. Anche questo è un lavoro complesso. Bisogna infatti scegliere i tipi di luce più adatti considerando sia il contesto circostante sia i materiali con i quali sono state costruite le porte». Per chi di sera entrerà in centro passando dalle mura, l’illuminazione regalerà degli scorci ancora più suggestivi. 
Complessivamente, comunque, le mura si presentano oggi in un buono stato di conservazione per la maggior parte del tracciato.
Nell’antichità correvano per circa 19 chilometri, oggi sono lunghe 12,5 km. Costruite oltre 1.700 anni fa, con il loro percorso che cinge una superficie di oltre 1.200 ettari, sono tra le cinte murarie antiche più lunghe e meglio conservate al mondo. 

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