Covid, Regione Lazio e Spallanzani: «Al via la teleassistenza dei pazienti grazie a una app»

Covid, Regione Lazio e Spallanzani: «Al via la teleassistenza dei pazienti grazie a una app»
di Laura Bogliolo
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Martedì 24 Novembre 2020, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 18:37

La saturazione dell'ossigeno si abbassa pericolosamente mentre si è a casa in isolamento domiciliario, ad avvertire è il device che misura sei parametri vitali, il medico di base nel suo studio viene allertato: si attiva la procedura di emergenza. Nasce il progetto di Teleassistenza domiciliare per i pazienti Covid-19 della Regione Lazio e dell'Istituto Spallanzani.

Il paziente ha a disposizione dei device, apparecchi che servono a misurare temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno, ECG, frequenza cardiaca e respiratoria. I dati vengono trasmessi su una app grazie alla quale il medico di medicina generale riceve ogni parametro e in caso di necessità può anche fare un teleconsulto e organizzare l’eventuale ospedalizzazione con la struttura ospedaliera di riferimento.

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Ecco come funziona il progetto pilota "10 per 10" presentato oggi a Roma, realizzato da Regione Lazio e Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, in collaborazione con la Federazione dei Medici di Medicina Generale, l’Asl Roma3, ADiLife e Takeda Italia.

«Rinforzare il territorio e l’assistenza domiciliare grazie all’innovazione tecnologica è fondamentale – ha spiegato Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’INMI Lazzaro Spallanzani e coordinatore del progetto pilota - solo così sarà possibile evitare ricoveri inappropriati e dare al cittadino la possibilità di essere seguito a casa, in totale sicurezza.

La pressione sui presidi ospedalieri in questa fase della malattia è sempre maggiore, siamo arrivati a dover gestire, solo nel Comune di Roma, circa 10.000 nuovi casi alla settimana e ciò diventa impossibile senza un decisivo contributo del territorio».

Saranno selezionati dieci medici di famiglia della Asl Roma 3, ognuno prenderà in carico 10 pazienti Covid e li doterà di device multiparametrici di ultimissima generazione al fine di misurare direttamente presso le proprie abitazioni tutti i parametri vitali e prestare teleassistenza senza così appesantire il Sistema ospedaliero.

«I medici - ha aggiunto Vaia - potranno coordinarsi con la struttura dello Spallanzani per filtrare i ricoveri veramente necessari. Ciò lascerà spazio ai presidi ospedalieri per assicurare i normali ricoveri per patologie tempo-dipendenti (patologie oncologiche, chirurgiche, neurodegenerative, etc.)»

«Grazie a questa innovativa tecnologia - ha sottolineato Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio - una parte di pazienti affetti da Covid-19 non dovrà più recarsi presso il proprio centro di cura per effettuare controlli periodici, ma sarà costantemente monitorata dal proprio medico, restando comodamente a casa. Il processo di digitalizzazione dei nuovi processi di caring e healthcare cambierà certamente il rapporto dei cittadini con la propria salute e con il proprio stile di vita e sarà in grado di assicurare il passaggio da una medicina reattiva ad una partecipativa, preventiva e personalizzata, finalizzata a prevenire, prima ancora che curare, i potenziali pazienti, con notevoli benefici a livello di costi e tempo, soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui la popolazione continua ad invecchiare e la domanda di cure è sempre più alta». 

Il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma e segretario provinciale della Fimmg Roma, Pierluigi Bartoletti, ha aggiunto: «Si tratta di device molto semplici da utilizzare anche da parte di pazienti anziani». Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl Roma 3 ha aggiunto: «Stiamo elaborando i nominativi dei dieci medici che testeranno il progetto pilota dopo un brevissimo corso». 

Il progetto si basa sulla piattaforma MyHospitalHub PRO, frutto della collaborazione tecnologica tra Takeda e ADiLife, è utilizzabile da qualsiasi smartphone o computer. La soluzione di SMART AXISTANCE di ADiLife è stata selezionata, la scorsa primavera, dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione tra le prime 5 applicazioni di telemedicina pronte a gestire l’emergenza Covid-19. Insomma, si tratta di una soluzione digitale innovativa fondamentale considerando il sovraccarico strutture mediche.  «Siamo orgogliosi di essere parte di questo progetto, nel quale crediamo fortemente» ha affermato  Rita Cataldo, amministratore delegato Takeda Italia. «Sono orgoglioso di questa prestigiosa partnership con Takeda Italia» ha sottolineato l’Ingegnere Martino Politi, Presidente di ADiLife. 

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