I banchi monoposto, i lavori di ristrutturazione degli ambenti e, più in generale, gli sforzi estivi, pur massicci, potrebbero non essere bastati. Troppo alto il numero dei contagi da Covid, anche a scuola, per continuare con le lezioni in presenza. Si collocherebbe in questo solco l'idea della Regione Lazio, che tra non molto - forse già lunedì - potrebbe prevedere per gli istituti superiori l'incremento del ricorso alla didattica a distanza, almeno per il 50 per cento degli studenti, fatta eccezione per gli iscritti al primo anno. Un esperimento di almeno un mese da valutare in termini di impatto sulla diffusione del contagio.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di contingentare le presenze, che quotidianamente non dovrebbero superare la metà del totale degli iscritti nelle scuole.
Scuola, lezioni a distanza nei licei: scontro Azzolina-Fontana. Ma in classe il virus corre
L'ipotesi paventata oltre alle prime classi, non dovrebbe riguardare gli studenti disabili, ai quali si vorrebbe cercare di garantire sempre la possibilità di recarsi a lezione in presenza, magari con il supporto ravvicinato di un insegnante di sostegno e prescindendo dalla presenza nell'istituto della classe di appartenenza.
Il nuovo #Dpcm e la scuola. Cosa c’è da sapere: https://t.co/KFLRMLcBBr pic.twitter.com/MqX4X7RMpN
— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) October 19, 2020
La nuova stretta naturalmente, nel caso in cui dovesse trasformarsi in un atto concreto, si andrebbe ad aggiungere a tutte le regole attualmente in vigore, dal distanziamento tra le persone all'utilizzo della mascherina per chi continuerà ad andare a scuola. La decisione sarebbe in linea con quanto ribadito nei giorni scorsi dal Governo centrale e dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, e tutelerebbe gli studenti di elementari e medie, per i quali sarebbe salva la didattica in presenza. Al contempo potrebbe portare una drastica riduzione degli assembramenti che, con la ripresa della lezioni, si sono tornati ad osservare su bus e metro non solo di Roma.