Covid Roma, Sileri: «All'Olimpico 25 mila persone». D'Amato: così nuovo lockdown

Covid Roma, Sileri: «All'Olimpico 25 mila persone». D'Amato: così nuovo lockdown
di Emiliano Bernardini e Francesco Malfetano
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Giovedì 24 Settembre 2020, 06:45

ROMA «La politica resti fuori dagli stadi». In tempi di Covid il vecchio adagio degli ultras di mezza Italia non regge più. Così come sembrano non reggere neppure le limitazioni sull'ingresso agli impianti ancora imposte ai tifosi. Stavolta ad abbatterle, almeno a parole, sono le diverse anime dell'esecutivo che ieri hanno però finito per scontrarsi, soprattutto sul caso dello Stadio Olimpico di Roma.
Così se il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, durante un question time alla Camera, si è detto pronto a far approvare oggi dalla conferenza delle Regioni un nuovo protocollo per riempire gli stadi al 25%, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha già rilanciato parlando di portare la soglia al 33% della capienza. Vale a dire che «Nel caso dell'Olimpico che può contenere circa 80 mila persone penso che l'ingresso potrebbe essere consentito a circa 20 o 25 mila tifosi». Un gioco al rialzo che però non è affatto piaciuto né al ministro della Salute Roberto Speranza, già tra i più restii ad accettare l'ingresso di mille tifosi appena varato, né all'assessore alla Sanità della Regione Lazio. Alessio D'Amato infatti, ieri ha tuonato: «Mi sembra il modo più rapido per tornare a nuovi lockdown».

Riapertura stadi, Sileri: «Possibile un terzo della capienza. All'Olimpico 20-25mila persone». D'Amato: «Follia»

Uno psicodramma calcistico-politico che ha preso il là dalla scelta dell'Emilia Romagna di forzare il blocco già la settimana scorsa, dando la possibilità a mille persone di seguire le gare di serie A dalla prima giornata. A quel punto si è innescato l'effetto domino che ha portato il governo a varare un protocollo per la graduale riapertura degli impianti, come ha rivelato Spadafora. Non solo quelli per il calcio ma per tutte le competizioni sportive. Oggi la Conferenza delle Regioni dovrebbe approvarlo all'unanimità (possibili anche modifiche). Poi toccherà al Cts, domani, dare un parere sulla bozza di lavoro che si compone di 3 pagine e non fissa una data per la riapertura.
Su questo punto le parole di Spadafora lasciano intendere altro: «Chiaramente dopo i dati che arriveranno dall'impatto della riapertura delle scuole». A conferma sono arrivate anche le parole del Ministro della Salute, Speranza: «La nostra priorità solo le scuole e non gli stadi».

DATA E REGOLE
Con ogni probabilità la data di riapertura sarà quella del 17-18 ottobre, subito dopo la sosta delle Nazionali. L'idea è dare modo alle società di organizzarsi, tanto quelle più grandi quanto quelle più piccole dato che il protocollo varrà anche per le serie minori. Sarà consentito l'ingresso di persone pari ad un massimo del 25% della capienza degli stadi. Mille per ogni blocco funzionale, che per forza di cose non saranno i settori abituali degli stadi. Tutto dipenderà dagli accessi e le uscite che dovranno garantire distanziamento. Se non sarà possibile garantire flussi separati allora in quell'impianto resterà il limite di mille persone totali. Tradotto per il protocollo all'Olimpico potrebbero entrare circa 17 mila persone, qualche migliaio in meno di quelle prospettate da Sileri.

Ogni tifoso dovrà prenotare il biglietto online, sarà nominale e un posto assegnato che dovrà rispettare. Dovrà essere garantito un distanziamento di almeno un metro tra le teste (anche per congiunti e nuclei famigliari) e sarà obbligatoria la mascherina per tutto lo svolgimento della partita. All'ingresso il personale addetto misurerà la febbre. Vietato introdurre negli impianti bandiere, striscioni e altro materiale e vietata pure l'apertura di bar e punti di ristoro (ci sarà personale in mascherina che servirà da bere durante la partita). Al termine di ogni match il deflusso avverrà a scaglioni coordinato dalla vigilanza e l'impianto dovrà essere sanificato. In pratica le regole ci sono, ora non resta che farle rispettare.

 

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