Covid Roma, allarme quarantene violate: «C’è anche chi va dall’amante»

Covid, Roma, allarme quarantene violate: «C è anche chi va dall amante»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 25 Ottobre 2020, 22:42 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 14:50

A Roma s’ingrossa ogni giorno la schiera dei cittadini in quarantena (sono oltre 100mila, l’equivalente di una cittadina come Udine o Terni) e mentre molti rispettano ordinatamente la trafila, nonostante i frequenti ritardi per i tamponi e i controlli, più d’uno prende il largo dall’isolamento, incurante dei rischi. Molti approfittano del fatto che, davanti a questi numeri, per le Asl sia diventato impossibile controllare tutti.

Covid, fuga dalla quarantena

C’è chi abbandona nottetempo gli hotel Covid - l’ultimo episodio, ieri: un senegalese ha fatto perdere le tracce da un albergo a Latina Scalo - altri vengono trovati al lavoro come nulla fosse, magari alla cassa di un negozio, nel via vai dei clienti.

E c’è chi sguscia via di casa, nonostante la carica virale alta, per ragioni, come dire, extra-lavorative. O meglio, extra-coniugali.

«Un marito è uscito di casa per andare dall’amante. E ha contagiato anche lei», racconta Simona Ursino, direttrice del Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) dell’Asl Roma 4, mentre sfodera il primo sorriso dopo settimane sotto pressione, in prima linea.

«È successo a Ladispoli, ma non è la prima volta - aggiunge - Avviene anche il contrario: tante mogli si “positivizzano” dopo le amanti...». Battute a parte, la situazione, nel Lazio, è seria: i malati Covid sottoposti all’isolamento sono 21.193, su 22.815 positivi (gli altri sono ricoverati nei reparti Covid o nelle terapie intensive). Ma è una cifra, quella dei 20mila infetti curati a casa, che va quintuplicata (almeno) se si considera che per ogni positivo accertato, c’è una rete di famigliari, conoscenti, colleghi di lavoro o compagni di scuola, che deve auto-confinarsi almeno fino all’esito del tampone.


CONTROLLI VIA TELEFONO


Le Asl naturalmente sono in affanno, anche perché nonostante i bandi e i fondi messi a disposizione dalla Regione, faticano a reclutare medici disponibili ad occuparsi del tracing. Molti preferiscono essere assunti altrove piuttosto che passare il turno a fare tamponi e a ricostruire a ritroso la catena dei contagi. Lavoro indispensabile, ma faticoso. «Gli isolati sono tantissimi, non riusciamo a monitorare tutti», riprende Ursino dell’Asl Roma 4. Dice lo stesso Antonio Miglietta, il dirigente del Sisp alla Asl Roma 2: «I casi sono fortemente aumentati nelle ultime settimane. Di base prevediamo almeno una chiamata a casa al giorno, ma non sempre si riesce. Però, al primo sospetto, mandiamo la Polizia locale per i controlli. Lo abbiamo fatto fin dall’estate, quando abbiamo avuto un problema con alcuni bengalesi, e questo è servito a far capire a molti che le regole vanno rispettate».
Non tutti hanno capito. Nel weekend un bengalese positivo è stato sorpreso al Tuscolano. Dopo il tampone, era in negozio a lavorare. «Ne abbiamo individuati altri 3 nell’ultimo periodo», racconta Pier Luigi Bartoletti, il responsabile delle Uscar, le unità speciali dei controlli. «Negli hotel Covid la sorveglianza va rafforzata. Non sono prigioni, certo, ma la guardia deve essere alta, per il bene di tutti».


IN ALBERGO


Ieri da un albergo di Latina scalo è fuggito un senegalese contagiato. Sulle sue tracce ci sono gli agenti della Questura pontina. Alla Asl Roma 4 hanno avuto problemi con alcuni ospiti dell’hotel Francalancia. «Molti vogliono accorciare la quarantena, ci minacciano: ci state sequestrando - dicono i medici - ma facciamo solo rispettare le regole dell’emergenza». Alla Asl Roma 1 negli alberghi sono finiti i clochard. «Non tutti sono abituati alle norme dell’isolamento - spiega il dirigente Enrico Di Rosa - Abbiamo avuto qualche caso di quarantena violata, anche se la maggior parte delle persone, per fortuna, rispetta le procedure». Ma possono bastare anche poche decine di casi fuori controllo per moltiplicare l’infezione e prolungare, per tutti, la stagione dura del coprifuoco e delle chiusure.
 

 

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