Covid, Lazio a rischio zona gialla a Capodanno. D'Amato: «Sì al lockdown per i No vax»

Aumenta l’importo dei nuovi incentivi che saranno legati al merito e all’anzianità

Covid, Lazio a rischio zona gialla a Capodanno. D'Amato: «Sì al lockdown per i No vax»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:37

Il lockdown per i non vaccinati è una misura «praticabile», è convinto Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio e braccio destro di Zingaretti. «Se ci saranno ulteriori restrizioni, è giusto che ricadano su chi è stato meno responsabile». Per la Capitale prevede un Natale in zona bianca, «ma dopo Capodanno potremmo passare in giallo, effetto dei cenoni». Cambierebbe poco, aggiunge: «Le mascherine all’aperto già oggi vanno indossate in alcune zone. Ed è giusto che restino obbligatorie fino a inizio marzo».

Assessore, ieri il bollettino del Lazio segnava quasi 2mila casi e 900 ricoverati. Un mese fa erano meno della metà. È preoccupato per le feste?
«Oggi i contagi crescono, ma con una velocità inferiore a quella di qualche settimana fa.

Nel frattempo stiamo correndo con la terza dose e anche chi non si è mai vaccinato sta facendo la prima. L’anno scorso avevamo 2.500 ricoverati in più. Teniamo conto di una cosa: i non vaccinati in percentuale sono pochi, ma parliamo comunque, solo nel Lazio, di 400mila persone. Soprattutto nella fascia d’età 40-49 anni. I 20enni si sono vaccinati di più».

La terza dose servirebbe anche ai minorenni?
«Sì, aumenta di molto la copertura. Serve un solo vincolo, a livello nazionale, che è quello dei 150 giorni dal richiamo. A prescindere dall’età. Parlo della fascia degli under 18, i liceali che hanno già fatto il richiamo da più di 5 mesi. Per i bimbi più piccoli, tra i 5 e gli 11 anni, saremo la prima regione d’Italia a partire con i vaccini, oggi».

Il Veneto riapre gli ospedali Covid. Il Lazio?
«Abbiamo un sistema a fisarmonica. Oggi i posti letto ci sono. Ma siccome 400mila non vaccinati rappresentano un potenziale di rischio enorme, siamo pronti per ogni eventualità. Però non siamo nelle condizioni del Veneto».

Niente zona gialla a Natale quindi.
«No, dopo Capodanno però potrebbe esserci un cambio di fascia. I nostri tecnici considerano l’effetto feste e cenoni. Ma non ci sarebbero stravolgimenti rispetto a oggi, la mascherina all’aperto è obbligatoria già in molte zone e i 4 posti a tavola al ristorante sono largamente diffusi».

Altri Paesi hanno adottato il lockdown solo per i no-vax. È una scelta che condivide?
«Se ci deve essere un lockdown, è giusto che sia solo per i non vaccinati. Non può essere penalizzato chi ha mostrato il massimo livello di collaborazione e responsabilità. Con i numeri attuali, non mi aspetto che si arrivi alla necessità di un lockdown, ma il virus ci ha insegnato che è imprevedibile. E se ci fossero ulteriori restrizioni, non devono essere generalizzate».

Un primario di Padova propone di riammettere in corsia i medici no-vax.
«Una follia, sia dal punto di vista etico che sanitario: abbiamo visto nelle Rsa come gli operatori non vaccinati siano un veicolo del contagio».

Lo stato d’emergenza va prorogato?
«La forma la deciderà il governo. Conta la sostanza: rimangano le azioni di contenimento del virus e le modalità di approvvigionamento dei vaccini».

Domanda politica: diversi retroscena la danno in pole come candidato governatore del post Zingaretti. Solo rumors?
«Guardi, ho rinunciato a fare il capolista del Pd in Campidoglio e il deputato a Primavalle. Ora la priorità è il Covid. Sono un uomo del fare, un mediano. Il resto si vedrà. Sicuramente va preservata l’esperienza del governo Zingaretti, un fronte avanzato del riformismo italiano. E l’esperienza rosso-gialla andrebbe allargata».
 

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