Covid Lazio, tre hub per i 40enni. Più test nelle scuole

Riapre il centro vaccinale dell’Auditorium. Nuove strutture allestite all’Eur e a Ostia

Covid Lazio, tre hub per i 40enni. Più test nelle scuole
di Francesco Pacifico
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Domenica 14 Novembre 2021, 00:04

Tre nuovi hub da aprire a breve per le terze dosi ai quarantenni e tracciamento a tappeto nelle scuole. Anche perché è proprio tra i più giovani che stanno aumentando i casi. La Regione Lazio aggiorna la sua strategia contro il Covid, sia perché dal primo dicembre partiranno le vaccinazioni booster per gli over40 sia, soprattutto, perché il numero dei nuovi contagiati ha superato la soglia psicologica delle mille unità. L’ultimo bollettino dell’unità di crisi regionale recita che a fronte di 50.315 tamponi, nel Lazio si sono registrati ieri 1.067 nuovi positivi (-6 rispetto a ieri), dei quali 498 a Roma, 9 i decessi (+4), 550 i ricoverati (+13), 69 le terapie intensive e 580 i guariti in più. 

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Il Lazio si appresta a superare i nove milioni di dosi vaccinali somministrati dall’inizio della pandemia. Come detto, dal mese prossimo bisognerà iniettare il booster a circa 2 milioni di persone over 40, con la Regione che vuole riportare la sua “potenza di fuoco” a 70-80mila iniezioni al giorno, sfruttando anche i canali dei medici di base, dei pediatri e delle farmacie. In quest’ottica è stata già deciso l’avvio entro fine mese di tre hub in più: due sono nuovi (sorgeranno all’Eur, probabilmente al Palazzo dei Congressi, e a Ostia) mentre il terzo è quello all’Auditorium-Parco della Musica, chiuso nelle scorse settimane per ospitare il Festival del cinema di Roma. Queste strutture si sono rese necessarie perché secondo l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, «la migliore difesa contro la diffusione del contagio resta la vaccinazione». Sempre nella stessa direzione va letta la decisione della Regione di inviare un alert via sms agli over60 (ma il servizio sarà esteso anche agli over40) per avvertirli che sono passati 180 dall’inoculazione della seconda dose, con il rischio di vedere calata la copertura immunitaria. Idem per la scelta di aprire ai medici di base l’accesso all’anagrafe vaccinale per recuperare i nominativi sia di chi non ha iniziato e concluso il percorso di immunizzazione sia di chi deve fare il booster. «E aumenteranno le cosiddette chiamate attive da parte dei sanitari - aggiunge D’Amato - Temo che sarà difficile a questo punto scalfire lo zoccolo duro di chi non si è vaccinato, ma credo che nel caso solo i medici di base possano convincere queste persone a farlo».

I FOCOLAI IN CLASSE
Intanto l’altro fronte sul quale lavorare è quello delle scuole.

Infatti, nelle ultime settimane, i contagi tra gli under 18 sono ormai diventati un quarto del totale, con il risultato che moltissime classi sono ritornate in Dad e che sta montando il caso anche perché le Asl applicano i protocolli di sicurezza (soprattutto per isolare le scolaresche dove si sono registrati dei positivi) con molta discrezionalità e in maniera non univoca. «E nessuno - denuncia Mario Rusconi, presidente del Lazio dell’associazione nazionale dei presidi - segue le ultime linee fornite dal ministero della Salute, che sono chiare sulle quarantene: devono scattare quando si sono avuti in classe almeno tre positivi».

In attesa del via libera del governo, la Regione ha già stabilito l’organizzazione della campagna vaccinale per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Accanto alle strutture degli ospedali dedicati come il Bambino Gesù o gli studi dei pediatri, saranno allestiti 15 minihub proprio per somministrare le dosi ai più piccoli. Parallelamente la Regione ha deciso di rafforzare il tracciamento: entro la fine dell’anno saranno oltre un centinaio le scuole dove operano le cosiddette “equipe antiCovid”: dottori e infermieri delle Asl chiamati in primo luogo a fare tamponi rapidi o test salivari per scovare i positivi, ma anche per controllare il rispetto delle normative contro il virus gestite dai referenti scolastici. Attualmente sono presenti in una settantina di istituti.
 

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