L’onda che si vedeva in lontananza continua a crescere: salgono i nuovi contagi e si avvicinano alla soglia dei mille positivi al giorno. Ieri nella Regione Lazio sono stati contati 827 nuovi infetti, 232 in più sul giorno precedente e come sostengono primari e virologi al crescere dei casi aumentano, di riflesso, anche i ricoveri ospedalieri nei reparti ordinari e in quelli di Terapia intensiva. L’indice di occupazione dei posti letto «è ancora sotto la soglia critica - spiega Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del policlinico Agostino Gemelli - Nel Lazio l’occupazione delle Terapie intensive è al 6%,quella nei reparti ordinari all’8%, la zona gialla che minaccia altre Regioni scatta se i livelli toccano rispettivamente il 10 e il 15%».
Covid nel Lazio, l'andamento
Tuttavia proprio nei reparti più critici, quelli appunto di Terapia intensiva, gli ingressi sono aumentati del 25% rispetto a una settimana fa.
Al policlinico Umberto I, i posti di Terapia intensiva aperti sono quasi tutti occupati, al Gemelli ieri risultavano ricoverati 21 pazienti, 15 in sub-intensiva e 101 nei reparti ordinari. Un mese fa, ovvero il 17 ottobre, il totale segnava 100 ricoveri in tutto. Ad aumentare negli ultimi trenta giorni sono stati per la maggior parte i ricoveri ordinari ma anche quelli nella Terapia intensiva. Al policlinico di Tor Vergata la «terapia intensiva - spiega il primario Massimo Andreoni - al momento è lasciata ad altre emergenze ma abbiamo portato i posti letto dei reparti ordinari a 28 che diventeranno poi 40 nei prossimi giorni e tra questi sei saranno riservati alla Terapia sub-intensiva».
Per Andreoni, che è a capo anche della Società italiana di malattie infettive, l’aumento dei ricoveri dipende dalla «recrudescenza dei contagi» perché «c’è maggiore circolazione del virus e inevitabilmente anche per i soggetti vaccinati è più facile trovare l’infezione. Sappiamo che il vaccino protegge al 70% dall’infezione, al 91% dall’andare in terapia intensiva e al 95% dalla morte ma dobbiamo contare sempre un 5-10% di casi gravi, per questo è fondamentale tornare a vaccinarsi in terza dose». Negli Hub della Regione sono disponibili più di un milioni di “slot” di prenotazioni per i richiami e le somministrazioni, rispetto a una settimana fa sono aumentate dell’8,5%. Di queste il 70% è composto proprio dai richiami in terza dose.