Terapie intensive, allerta nel Lazio: la Regione aumenta i letti. «Ci attende un aumento di casi»

Mancano medici, sbloccato il bando per assumere neolaureati nei pronto soccorso

Terapie intensive, allerta nel Lazio: la Regione aumenta i posti letto
di Flaminia Savelli
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 00:14

Il virus corre e la Regione Lazio accelera per ampliare i posti letto per i pazienti Covid. La nota aggiornata della rete ospedaliera è stata inoltrata ieri a tutte le dirigenze sanitarie. Con la precisazione: «La situazione epidemiologica corrisponde alla preparazione dello scenario di rischio 3». Dunque da qui, al prossimo 6 dicembre, le strutture dovranno mettere a disposizione più posti letto per i ricoveri sia per le terapie sub intensive che intensive. Nello specifico saranno, in tutto, 953 letti per pazienti ordinari e 146 per i contagiati in gravi condizioni. Un’accelerata per evitare il collasso della rete ospedaliera mentre i numeri dei nuovi malati continuano a salire. Ieri, secondo l’ultimo bollettino regionale, sono stati 1.810 i positivi al Coronavirus di cui 926 a Roma. L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato ha annunciato: «Per raffreddare la curva serve correre con i richiami del vaccino, ci attenderanno ancora - ha sottolineato - giornate di turbolenza e incremento dei casi». Mentre è altissima l’allerta per la variante Omicron. La mutazione arrivata dal Sudafrica che, secondo i primi studi clinici, sarebbe altamente contagiosa. Tutti elementi che hanno spinto ad accelerare anche sulla rete ospedaliera Covid. 

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I PERCORSI 
Nella nota siglata dal direttore regionale Massimo Annicchiarico viene inoltre specificato che «la rete ospedaliera deve prevedere percorsi multidisciplinari per gestire casi confermati con insufficienza respiratoria».

Dunque percorsi ad hoc. 

Mentre già dalla scorsa settimana (27 novembre) è stata inoltrata una nota all’Ares 118. Per evitare il blocco dei ricoveri, anche in questo caso in relazione all’aumento degli accessi per i casi confermanti Covid con Ares 118 «è previsto - si chiariva nella nota - che possano essere trasportarti in pronto soccorso di ospedali non inclusi nella rete Covid. Da cui, una volta valutati, saranno trasferiti nella sede più idonea di ricovero attraverso la richiesta d posto letto». Dunque, i pazienti Covid potranno accedere a tutte le strutture e non solo nelle 19 attualmente nell’elenco. 

LE NUOVE RECLUTE
Ma c’è un altro campanello d’allarme scattato negli ospedali della Regione Lazio. Mancano i medici: il numero delle caselle vuote è 360. Tra questi, in cima alla lista ci sono rianimatori e anestesisti da schierare in prima linea, cioè nei pronto soccorso. Ecco perché, già a ottobre, le Asl romane e i dirigenti sanitari hanno richiesto un nuovo bando per reclutare i neolaureati. Giovanissimi freschi di laurea da affiancare e preparare: «Lo sblocco per chiamare in corsia i giovani laureati è arrivato lunedì» annuncia Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu Lazio e direttore del DEA dell’ASL Roma 3. «Ma appena abbiamo avuto la conferma abbiamo avviato la procedura. Questa - sottolinea il professor Ricciuto - è una fase delicatissima. Siamo nel pieno della quarta ondata e dobbiamo avere tutte le armi a disposizione per combatterla. A partire dai pronto soccorso in cui mancano comunque delle figure chiave per assicurare la giusta assistenza». Lo scorso anno, tra settembre e novembre, erano stati richiamati anche i medici in pensione: «Siamo preoccupati - conclude il presidente Simeu - però ci stiamo attrezzando».
 

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