Covid Lazio, Sos ospedali: pochi letti. L’allerta della Regione: «Servono più posti extra-virus»

Covid Lazio, sos ospedali: pochi letti. L’allerta della Regione: «Servono più posti extra-virus»
di Flaminia Savelli
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Lunedì 11 Gennaio 2021, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 10:43

L’ordine è “riequilibrare” i posti letto per i pazienti non contagiati, aumentare quelli Covid e accelerare sui ricoveri. Sono queste in sostanza le nuove linee guida della Pisana indirizzate a tutte le strutture ospedaliere della Capitale. «Il valore Rt in aumento e superiore a 1 determina uno stato di allerta e una fase di preparazione dello scenario 4» si legge nel documento in cui viene quindi richiesto agli ospedali che hanno ridotto la disponibilità per i ricoveri «dedicati rispetto a quelli previsti». E dunque, la richiesta di garantire «i ricoveri di urgenza, quelli per i malati oncologici e le patologie a rischio cardiaco».

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Con la raccomandazione di «equilibrare i posti letto di medicina e chirurgia».

Infine, ancora nel documento regionale, si precisa che nei pronto soccorso devono essere garantiti i ricoveri «entro le 24 ore del 90% dei pazienti in attesa». La prima spia rossa negli ospedali romani si era accesa all’inizio della seconda ondata della pandemia. Quando i pronto soccorso sono andati in tilt con i ricoveri che andavano a rilento e le ambulanze bloccate. Ancora dalla Regione era arrivato l’ordine di chiudere reparti e padiglioni per convertire i posti letto in posti Covid. Le strutture sanitarie sono così state “alleggerite”. Fino a quando non è scattata la nuova emergenza per i pazienti arrivati in ospedali con altre patologie. Con la lista di attesa nei pronto soccorso ha iniziato ad allungarsi: fino a 710 malati in attesa registrati il 5 gennaio.

LA RISPOSTA

Un’emergenza a cui ora gli ospedali dovranno rispondere. «Abbiamo chiuso padiglioni e reparti per i contagiati trascurando decine di pazienti e di urgenze» denuncia Guido Tirelli Coen, medico del Sant’Eugenio (Anaao Assomed). Che precisa: «La richiesta è di provvedere ai non Covid e allo stesso tempo, di attivare nuove postazioni per i positivi. Siamo in grossa difficoltà». Un appello che era stato già lanciato nei giorni scorsi. Nella tabella allegata al documento, per lo scenario della Fase 4, vengono indicati proprio all’ospedale Sant’Eugenio ulteriori 41 letti Covid, 68 al policlinico Umberto I e altri 68 a Tor Vergata. All’ospedale Grassi di Ostia ne sono previsti 34 in aggiunta. In questo caso la nuova disposizione dovrebbe partire già da oggi. Ma: «Riusciremo a ricavarne al massimo 20 in più dai reparti di Medicina e Chirurgia» dicono.



 

I RITARDI

Intanto erano attese per ieri le 50 mila dosi di Pfizer, il “vaccino che viene dal gelo” perché conservato a - 70 gradi. Invece il carico a causa del mal tempo, è in ritardo e la data di consegna è slittata di almeno 24 ore. Mentre secondo il bollettino regionale, ieri si sono registrati meno contagi (con meno tamponi) e meno posti letto occupati in terapia intensiva. Ma più vittime e ricoverati nei reparti ordinari nelle ultime 24 ore. Sono stati 1.254 i nuovi casi positivi (meno 492), su oltre 10 mila test effettuati (-1.205 rispetto al giorno precedente). Scendono sotto quota 600 i nuovi casi a Roma città, dove si registrano oggi 564 infetti a fronte dei 607 di domenica (- 43 rispetto al 10 gennaio). Aumentano invece di 28 unità i decessi che ieri sono state 45. Resta stazionario il numero delle persone guarite, ovvero 1.113. Con il rapporto tra casi positivi e tamponi effettuati pari all’11% , domenica era 14%. Il totale dei vaccinati, infine, ha superato quota 74 mila. 

 

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