Covid, Ariccia schiera i medici di base

Covid, Ariccia schiera i medici di base
di Enrico Valentini
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Domenica 15 Novembre 2020, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 16:22

Tamponi rapidi dal medico di famiglia: ad Ariccia, da ieri, si può. Su iniziativa di due dottoresse di base è stato avviato un secondo drive in all’ex ospedale Spolverini, dove da alcuni anni otto dottori “di prossimità” hanno i loro ambulatori privati nei locali messi a disposizione dalla Asl Roma 6. Una quarantina, circa, i test antigenici operati in poche ore sui loro assistiti dalle dottoresse Serafina Mastroianni e Paola Antolini, in quella che è stata una sorta di prova generale. Una querelle di non poco conto, però, è sorta nei giorni scorsi con i sei colleghi che, invece, hanno rifiutato per il momento di aderire all’iniziativa concordata dalla Regione con la Federazione di categoria: troppi i rischi a ospitare possibili assistiti positivi all’interno dei singoli studi professionali ai quali si accede da spazi comuni, come sale di attesa e i corridoi. «Nessuna contrarietà ad effettuare i tamponi - hanno fatto sapere i dissenzienti- che riteniamo un servizio importantissimo, ma chiediamo che venga fatto con modalità idonee e in ambienti dedicati: i nostri studi non sono strutturati per garantire la sicurezza agli assistiti, ai nostri collaboratori e a noi stessi». Le due dottoresse che invece hanno deciso di avviare il servizio, attrezzate come da protocollo (sono tra le prime decine di professionisti ad aver ottenuto le macchinette in distribuzione dalla Regione, validate dai tecnici del nosocomio romano Spallanzani) sono scese – opportunamente autorizzate dalla Asl Roma 6 - nel parcheggio dell’ex ospedale dove hanno iniziato ad eseguire i test.

Oltre tre ore, ieri, monitorando uno dopo l’altro i propri assistiti che nei giorni scorsi hanno preso il necessario appuntamento per poi attendere, diligentemente, nella loro auto all’esterno della struttura, vicino all’ingresso “Piscine”. Una soluzione, però, che ha notevoli margini di miglioramento in particolar modo nelle dotazioni mancanti come una tensostruttura più solida e la risoluzione di vari problemi logistici e di protocollo -tra cui quelli lamentati dai colleghi in disaccordo. «Ci siamo sentite in dovere di iniziare ad eseguire i tamponi – spiega la dottoressa Serafina Mastroianni-. Quella contro la diffusione del Covid è una vera e propria guerra. Se nei prossimi giorni o settimane ci saranno soluzioni migliori bene, io però, in coscienza, non posso tirarmi indietro anche se chiaramente adotto e faccio adottare tutte le precauzioni richieste». Nel corso dell’attività è giunta anche una pattuglia della Polizia locale a monitorare le modalità di esecuzione del test.

Intanto a Colleferro il Comune si organizza per dare ai medici di base uno spazio idoneo per eseguire i test ai propri mutuati. Il sindaco Pierluigi Sanna ha annunciato sulla propria pagina Facebook che si sta lavorando, in accordo con la Asl Roma 5, per mettere a disposizione i locali dell’Auditorium comunale-Fabbrica della Musica e l’annesso scrive il primo cittadino su Fb - che oltre ai medici di famiglia auspichiamo possa essere utilizzato anche dai pediatri». 

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