Covid Roma, allarme povertà dalla Caritas: «+600% consegne beni alimentari»

Covid, allarme povertà dalla Caritas di Roma: «consegne +600%»
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 15:09

Il rapporto 2020 delle Caritas parrocchiali della Capitale denuncia un allarme povertà a Roma. La pandemia, e le sue conseguenze economiche e sociali sono disastrose: a giugno 2020 sono stati consegnati +600% di beni alimentari rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le tre mense della Caritas di Roma per i più poveri hanno avuto un aumento del 50% da aprile a giugno. A patire le difficoltà economiche tra gli altri diversi abitanti nella zona centrale di San Giovanni: il centro Caritas della Parrocchia di San Martino I Papa registra un calo del -70% sulle donazioni di cibo da parte dei parrocchiani e degli abitanti della zona per paura del contagio o per via dell'incertezza economica, come segnala il parroco Don Antonio Pompili rilevando la necessità di assistere ulteriormente le persone in difficoltà economica, ma che vanno incontro anche a povertà esistenziale, psicologica.

«Vediamo arrivare al nostro centro ascolto e di distribuzione di viveri nuove persone in difficoltà economiche: persone ben vestite, molti tra questi giovani, con una casa di proprietà tante volte, che sino a ieri conducevano una vita normale, ma che nel giro di poche ore non sanno di che mangiare, non sanno come pagare l'affitto, non possono pagare le utenze domestiche e che hanno sicuramente bisogno anche di un grande sostegno umano», racconta Don Pompili.

«Nel nostro piccolo - continua il religioso - grazie ai volontari del centro Caritas parrocchiale, e della grande generosità dei parrocchiani sosteniamo questi nuovi poveri con beni di prima necessità: pasta, sughi, latte, tonno e carne in scatola, legumi, olio, omogeneizzati, ma anche sapone, assorbenti.

Ogni mese raccogliamo i prodotti alimentari e di prima necessità che i parrocchiani, o persone che conoscono la nostra opera, ci donano e che noi distribuiamo settimanalmente ai nostri assistiti».

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Posted by Caritas di Roma on Wednesday, 16 December 2020

«Purtroppo - prosegue Don Pompili - prima della pandemia i nostri volontari raccoglievano la spesa che gli acquirenti ci lasciavano alle casse di un minimarket qua vicino. Da diversi mesi ormai, per ragioni di sicurezza, non possiamo più raccogliere le donazioni di prodotti alimentati nel supermercato e chiediamo alle persone di lasciarceli direttamente in Parrocchia. Tra il Covid, la paura del contagio e incertezza economica abbiamo registrato una diminuzione delle donazioni del 70%. Invitiamo le persone, soprattutto in questo momento di nascita del Signore a donare prodotti alimentari di prima necessità, come accettiamo molto volentieri aiuti di persone volenterose che vogliono dedicare alcune ore del loro tempo nella consegna di alimenti ai nostri amici meno fortunati».

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Complessivamente, in base al rapporto, 7476 persone si sono rivolte per la prima volta ai centri d'ascolto Caritas parrocchiali, che si aggiungono alle 40607 persone che già vi si rivolgono abitualmente. Nel 64,4 per cento dei casi le new entry sono donne; il 54 per cento è al di sotto del 45 anni e il 48,7 per cento sono italiani. Tra i richiedenti aiuto, anche filippini, aumentati considerevolmente (1217, a fronte di 183 dello scorso anno) a causa del lockdown, specialmente perché i collaboratori domestici hanno spesso perso il posto di lavoro. In questa classifica «nera» delle nazionalità seguono peruviani (4,9 per cento), romeni (4,7 per cento) e altre 97 nazionalità. Ad incidere sulla richiesta d'aiuti anche la diminuzione dei lavori precari. 
 

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