Corso Francia, Gaia e Camilla non erano sulle strisce

Corso Francia, Gaia e Camilla non erano sulle strisce
di Valentina Errante e Camilla Mozzetti
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Lunedì 30 Dicembre 2019, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 14:48

ROMA Sarebbero state d'aiuto per ricostruire i momenti del terribile incidente che, la notte del 21 dicembre scorso, è costato la vita a Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, 16 anni appena. Travolte in Corso Francia dal Suv guidato dal ventenne Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, ora ai domiciliari. Ma le immagini raccolte dagli agenti della polizia locale nei sistemi di videosorveglianza di ristoranti, bar e attività commerciali che guardano proprio il luogo del terribile scontro non hanno dato risposta. Nulla che possa aiutare a rimettere insieme, al netto delle testimonianze raccolte, quei secondi drammatici.

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Gli agenti del II Gruppo Parioli avevano creduto possibile lavorare quel materiale e dare risposte ancor più precise di quelle che comunque sono in parte arrivate dai primi riscontri.

LA RICOSTRUZIONE
Le due sedicenni in base alle analisi sui rilievi compiuti la notte stessa, suffragate da alcune testimonianze non avrebbero attraversato la strada sulle strisce pedonali, ma poco lontano dallo svincolo per il Foro Italico e piazzale Clodio, dove sono state investite dal Suv di Genovese.

Il punto dell'impatto dista meno di 40 metri dalle strisce, ma le due sedicenni non avrebbero raggiunto il semaforo attraversando regolarmente, nonostante amici e compagni di scuola, che comunque non erano con loro quella sera, sostengano il contrario. Gaia e Camilla erano sole, si tenevano per mano e stavano rincasando, considerato l'orario e il maltempo. Forse la fretta di tornare a casa le potrebbe aver spinte ad attraversare quando il semaforo per le auto era ancora rosso o era appena diventato verde senza percorrere le strisce zebrate. Sono state travolte, nonostante l'auto alla destra di quella di Genovese vedendole avesse rallentato.

L'INCIDENTE
Una scena straziante quella a cui hanno assistito alcuni testimoni come un quindicenne Matteo (lo chiameremo così) che le ha viste volare in aria e ricadere sull'asfalto. È stato lui tra i primi a chiamare i soccorsi. Si trovava sullo stesso lato della corsia ma più vicino alle fermate dei bus in prossimità di un altro semaforo, stava aspettando che diventasse verde per passare, quando è diventato suo malgrado un testimone. Ha raccontato tutto ai vigili urbani della polizia locale intervenuti per i rilievi. Il Suv di Genovese è stato trovato fermo all'inizio della rampa per il Foro Italico, a meno di 200 metri dal punto dell'impatto. Aveva perso la targa anteriore, che poi un passante ha raccolto e consegnato alla polizia. Il veicolo era bloccato: per l'impatto il sistema idrico e di benzina si è arrestato spegnendo il motore. Genovese e i suoi due amici sono scesi. Uno di loro, Davide, è andato subito sulle ragazze, l'altro ha aspettato l'arrivo dei soccorsi. «Sono sbucate all'improvviso è stato impossibile evitarle», ha detto il primo, mentre il secondo, Tommaso, avrebbe urlato a Pietro di fermarsi pochi istanti dopo l'incidente. Entrambi dovranno ora ricostruire di fronte agli inquirenti quei terribili minuti nell'interrogatorio del prossimo 3 gennaio, mentre è atteso per giovedì quello di Genovese. Il ragazzo, dopo l'incidente, è stato condotto in ospedale per le analisi del caso che hanno dato esito positivo in merito all'assunzione di alcol: il tasso era di 1,4 a fronte dello zero previsto.

L'ULTIMO SCONTRO
Intanto in Corso Francia pare che nulla sia cambiato, salvo i tanti fiori e biglietti lasciati in ricordo delle due sedicenni. Tra attraversamenti selvaggi, compiuti a tutte le ore, sfide tra ragazzi, e tamponamenti. Come quello di ieri mattina tra una Toyota e una punto della polizia. Poco dopo le 12 una signora di 82 anni stava per immettersi su Corso Francia dalla Flaminia Vecchia quando, distratta dai fiori lasciati sul guard-rail per Gaia e Camilla, è andata dritta scontrandosi contro un'auto di servizio del commissariato di polizia di zona. Fortunatamente, né la donna né gli agenti a bordo del veicolo hanno subito lesioni.

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