Corso Francia, l'amico nel suv dopo l'impatto: «Pietro dobbiamo fermarci». Genovese ancora sotto choc

Corso Francia, l'amico nel suv dopo l'impatto: «Pietro dobbiamo fermarci». Genovese ancora sotto choc
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Domenica 29 Dicembre 2019, 16:48

«Fermiamoci, ci dobbiamo fermare», avrebbe urlato Davide a Pietro Genovese subito dopo l'impatto del suv guidato dal figlio del regista. È uno dei dettagli che emrge dal verbale dei vigili sull'incidente di Corso Francia in cui sono morte Gaia e Camilla. Intanto si attende l'interrogatorio di garanzia. L'avvocato Gianluca Tognozzi ha spiegato che Genovese è ancora sotto choc e che, quindi, deciderà nei prossimi giorni se rispondere o meno alle domande del giudice.

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Subito dopo l'incidente, Pietro Genovese, disperato, aveva detto agli agenti di non avere visto le ragazzine, sbucate all'improvviso in mezzo alla strada, di notte, mentre pioveva. Il giovane era passato con il semaforo verde, una macchina accanto a lui aveva frenato facendo passare le due ragazze mentre lui non era riuscito a fermarsi in tempo. Si è fermato qualche metro più avanti, sollecitato da un amico che aveva a bordo.

L'altro amico che era a bordo del suv ha detto al Messaggero che erano appena partiti dal semaforo e che quindi l'auto non viaggiava a una velocità folle: non ci sarebbe stato il tempo sufficiente per superare il limite. Molti testimoni, invece, hanno raccontato che le sedicenni sarebbero passate con il rosso, lontano dalle strisce pedonali, e che l'auto di Genovese viaggiava «a velocità sostenuta». Un dettaglio che, appunto, potrà essere chiarito solo dalle consulenze tecniche.

Ma dovranno essere effettuate indagini più approfondite anche su un altro punto. Il ventenne aveva bevuto - il suo tasso alcolemico era di 1,4 - ma le analisi hanno rilevato nel suo corpo anche la presenza di cocaina e oppiacei, circostanza che ha spinto la procura a contestare un'aggravante specifica. Aggravante che, invece, non è stata riconosciuta dal gip: nell'ordinanza si legge che non è stato possibile stabilire quando fossero state assunte le sostanze e, quindi, non è assolutamente certo che il ventenne le avesse consumate prima di mettersi al volante.
 

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