Coronavirus estate, da Ostia a Fregene: in spiaggia distanziati e battigia vietata, gli stabilimenti puntano a ripartire

Operai al lavoro in uno stabilimento di Ostia
di Mirko Polisano
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Lunedì 4 Maggio 2020, 09:51

Se il Campidoglio frena, i balneari fanno pressing e chiedono notizie per far aprire la stagione balneare. L'estate a Ostia causa coronavirus non partirà a breve e tutto sembra sempre più un rebus. «Stiamo lavorando per aprire tutte le spiagge - puntualizza sul suo profilo facebook Paolo Ferrara, consigliere capitolino ed ex capogruppo M5s a Roma - ma con le dovute cautele, seguendo le indicazioni del Governo e della Comunità scientifica. Alle spalle degli arenili di Roma ci sono quasi 5 milioni di persone e pensare di correre è da irresponsabili». «Non abbiamo ancora nessuna comunicazione ufficiale da parte del Campidoglio - precisa l'avvocato Andrea Defonte, presidente del comitato balneari Ostia - l'unico atto che ci è stato notificato è l'ordinanza di chiusura delle spiagge prorogata fino al 17 maggio. E tra le motivazioni in premessa spicca quella che a far slittare l'apertura degli arenili è l'indisponibilità e la carenza di organico che impedisce ai vigili urbani di controllare le spiagge libere».

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La previsione è quella di aprire le spiagge da metà giugno. «A questo punto - conclude Defonte - attendiamo di parlare con la Regione che già dalla prossima settimana ha convocato dei tavoli tecnici per studiare come ripartire, magari studiando delle soluzioni ad hoc».
Intanto è previsto per oggi il vertice convocato dalla Regione Lazio alla presenza dei prefetti e dei sindaci della 24 località marittime. I balneari si mobilitano contro la mancata possibilità di riprendere a lavorare. Da governo ed enti locali arriva un generale invito alla cautela, mentre si studiano le modalità di apertura anche con i sindacati in vista dell'estate.
I gestori dei chioschi di Castel Porziano e Capocotta si sono dichiarati pronti ad affrontare l'estate 2020 in tempi di pandemia: «Le nostre spiagge - aggiunge Claudio Presutti del consorzio di Capocotta - sono vaste e ampie in modo da poter far rispettare il distanziamento sociale».
Il distanziamento tra gli ombrelloni e la prenotazione obbligatoria tramite App sono misure ritenute da tutti necessarie. Non ha fatto breccia l'uso di strutture in plexiglass per separare le postazioni, ma non mancano altre idee per garantire una giornata di mare in sicurezza. Una soluzione è quella di realizzare sull'arenile una sorta di «isola», con ombrellone e sdraio, munita di doccia e sistema di sanificazione, che consente, anche attraverso delle passerelle, di non stare troppo attaccato al vicino. Fioccano anche le proposte di app per prenotare stabilimento e posto ombrellone, fino al numero massimo consentito.
C'è poi chi sta distribuendo, invece, agli stabilimenti un braccialetto «anti-Covid» che avviserà i cittadini quando non rispettano la distanza di sicurezza di un metro da altri utenti e in grado di ricostruire i contatti di un utente nel pieno rispetto della privacy e senza alcuna App, bloccando sul nascere possibili focolai. Insomma, le proposte non mancano, ma tutto dipenderà dell'evolvere dell'epidemia e dalla domanda. Per il momento tutto resta in alto mare. È il caso di dirlo.

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