Coronavirus Roma, la solidarietà arriva da uomini e donne in divisa: dalla spesa agli anziani ai tablet a domicilio per i bimbi

Coronavirus Roma, la solidarietà arriva da uomini e donne in divisa: dalla spesa agli anziani ai tablet a domicilio per i bimbi
di Elena Panarella
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 11:06
Non solo i controlli per contenere il contagio da Coronavirus, con il presidio delle strade per far rispettare le direttive del Governo. Carabinieri, polizia, vigili urbani si sono messi a disposizione anche per fornire un aiuto concreto ai cittadini più in difficoltà e più a rischio a causa dell’emergenza. C’è chi porta a casa la spesa, chi le medicine e chi consegna il materiale scolastico dimenticato in classe dai bambini. La solidarietà al tempo della pandemia arriva da uomini e donne in divisa. E così in questo periodo, in cui le persone sono costrette a casa per scongiurare al massimo la possibilità di essere contagiate, emerge in maniera evidente un anticorpo che, se non può sconfiggere il virus, sicuramente può aiutare le persone a combatterlo sul piano umano e morale.

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Le richieste d’aiuto arrivano al telefono. «Pronto carabinieri». «Salve, sono sola in casa, ho problemi a camminare e non ho più le medicine». Oppure, «non sto bene, non ho più cibo nel frigorifero e non posso andare a fare la spesa, potete aiutarmi?». Tante, davvero tante le persone in difficoltà. L’altra sera poco dopo le 20.30 una 84enne che vive nel quartiere Nuovo Salario, ha chiamato il 112 ed ha chiesto aiuto ai militari perché non riuscendo a deambulare, non poteva alzarsi dal letto ed era a digiuno da diversi giorni. La centrale operativa del Gruppo di Roma le ha inviato immediatamente a casa una pattuglia di carabinieri della Stazione Fidene che sono riusciti ad entrare nell’abitazione forzando la porta d’ingresso. La signora era in condizioni di abbandono e non mangiava da diversi giorni. E così dopo avergli dato da bere sono andati a prendere un pasto caldo in caserma e piano piano sono riusciti a farla mangiare poi gli hanno tenuto compagnia fino all’arrivo dei servizi sociali.  

In campo anche i vigili urbani che in questi giorni si stanno occupando dei più fragili consegnando cibo a domicilio. Da Tor Sapienza a Centocelle, dal Prenestino al Pigneto. In un solo giorno gli agenti del V gruppo della Polizia Locale hanno distribuito 20 pacchi di pasta, frutta, verdura, ma anche detergenti e abiti. Tutto donato dai negozianti della zona, dalle comunità religiose, da semplici cittadini, raccolto in buste della spesa e recapitato direttamente a casa con le volanti.

Sono davvero tante le storie di solidarietà e aiuto concreto. Due giorni fa i carabinieri hanno consegnato materiale scolastico a casa dei bambini. E si perché avevano lasciato i libri a scuola non sapendo che l’emergenza per il contrasto del Covid-19 sarebbe durata così a lungo. Per questo motivo, la coordinatrice di una scuola primaria all’Aventino ha chiesto aiuto ai carabinieri della stazione perché la aiutassero a consegnare a casa il materiale didattico ai suoi studenti e permettere, così, la ripresa delle lezioni. E così è stato.

Non hanno perso tempo e hanno provveduto a consegnare ai piccoli alunni delle varie classi, il materiale didattico lasciato sotto i banchi. I docenti hanno potuto riprendere, quindi, la programmazione scolastica da remoto che, altrimenti, avrebbe subito gravi ripercussioni. E ieri mattina, nell’ambito delle iniziative volte a tutelare il diritto allo studio durante il periodo di chiusura delle scuole, i carabinieri della stazione di Palestrina, a seguito della richiesta di quattro istituti hanno consegnato a casa degli alunni che ne avevano bisogno, 64 dispositivi (pc e tablet) da utilizzare in comodato d’uso gratuito per la didattica a distanza.

Un appello semplice, accorato e umano, è quello invece che la polizia, impegnata come tutte le istituzioni a fronteggiare l’emergenza, ha rivolto ai cittadini di tutta Italia. In un video pubblicato sui social, viene mandato un messaggio importante di unità e un invito a remare tutti dalla stessa parte. «Cara cittadina, caro cittadino, se qualcuno ti dirà che io sono contro di te, che hai qualcosa da temere se ti guardo, che quando sei in difficoltà io resto indifferente, che ho privilegi che tu non hai, che sono aggressivo con chi è debole, che non provo la tua stessa solitudine e non sento la tua stessa stanchezza, non credergli - si legge nel video realizzato da Chiara Di Segni per la polizia di stato - dopo una notte difficile in strada, anche io faccio quella lunga fila al supermercato, sono in attesa di fare il tampone e sono preoccupato, ho un genitore anziano e malato che non vedo da tanto tempo, mia moglie è in cassa integrazione e il mio bambino non vede il parco da troppi giorni».
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