Coronavirus Roma, alla ripresa di settembre lezioni in mense e cortili per sei scuole di Roma su dieci

Lezioni per i bambini in una scuola romana
di Lorenzo De Cicco e Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Maggio 2020, 12:00

Alla ripresa delle lezioni, sei scuole su 10 di Roma non riusciranno a rispettare le distanze Covid negli spazi ordinari. Tanto che i presidi si stanno già attrezzando e, metro alla mano, studiano le alternative: banchi nei corridoi o in palestra, classi sposate nei cortili, finché c’è il beltempo, nelle mense, addirittura nei cinema, come pensa il Mamiani. La Città Metropolitana, che gestisce tutti gli istituti superiori della Capitale, ha elaborato le prime simulazioni per capire come riorganizzare le aule. «Si è attivato il nostro Dipartimento Edilizia Scolastica - spiega la vicesindaca metropolitana, Maria Teresa Zotta - la verità è che gli spazi erano già stretti prima, in tanti istituti, figuriamoci adesso». Da qui l’idea di sfruttare anche «corridoi, laboratori, palestre, aree esterne. Ma sarà decisivo proseguire con una didattica integrata tra lezioni in classe e lezioni online». 
Il Comitato tecnico scientifico, in attesa che il Ministero dica l’ultima parola, ha previsto l’obbligo per tutti di indossare la mascherina (tranne per chi ha meno di 6 anni), un distanziamento minimo di un metro all’interno delle classi e tra i banchi (4 metri quadri ad alunno, in sostanza), igienizzazione continua per ogni locale, portoni di ingresso e di uscita separati, pasti da consumare in classe, meglio ancora se con un “lunch box”. Soprattutto, gli esperti consigliano di utilizzare spazi alternativi alle aule e all’esterno. 
Lette le linee guida, Mario Rusconi, presidente della sezione di Roma dell’Associazione nazionale Presidi, si dice certo che «almeno il 60% delle scuole della Capitale non sia in grado o avrà grandissime difficoltà ad applicare le nuove disposizioni». Il grosso delle scuole di Roma, spiega, «non ha neanche il doppio ingresso e alcune neppure la palestra. E sono già oggi sovraffollate. Abbiamo chiesto ai presidi di raccogliere tutte le criticità e indicarle all’ufficio regionale scolastico».


Scuola, regole per settembre: con 37,5 di febbre non si entra in classe. I banchi a un metro

Scuola, ok al decreto legge. Azzolina: riapertura è priorità del governo
A Roma sono 178 mila gli studenti delle scuole elementari, 118 mila alle medie, 182 mila tra licei e istituti superiori. Le classi, dove in media sono iscritti oltre 25 alunni, sono 24 mila, ma secondo gli esperti per garantire il pieno rispetto del distanziamento ce ne vorrebbero almeno altre 6.800. Per l’AssoPresidi, manca il personale per le igienizzazioni e «scarseggiano le risorse per comprare banchi monoposto». E allora ci si organizza, anche con un po’ di inventiva.
«Ci è arrivata un’offerta dal gestore di un cinema di Prati - racconta Tiziana Sallusti, preside del Mamiani - anche se nella sala potremmo fare una lectio magistralis, non le lezioni giornaliere». Paolo Vigoroso, dirigente dell’istituto comprensivo di via Silvestri, in zona Bravetta e forte di 7mila metri quadri, spiega che «per la maturità abbiamo pensato di usare le aule più spaziose, da 70-80 mq. Abbiamo anche biblioteche molto grandi. L’esame di Stato sarà un banco di prova». «Stiamo valutando la capacità dei cortili e della palestra - riferisce Giulio Silvestro, preside dell’istituto comprensivo Pio La Torre in via di Torrevecchia - accoglieremo i ragazzi lì, se sarà necessario». Al liceo Newton la direttrice Cristina Costarelli ipotizza, per recuperare spazi, di «trasformare i laboratori in aule. Altri studenti, finché c’è il bel tempo possiamo collocarli nei cortili. E nella sede secondaria stiamo anche valutando di mettere i banchi nei corridoi». Angela Ubriaco, alla testa dell’Istituto comprensivo del Villaggio Prenestino ha persino «scritto al VI Municipio per avere il via libera per sistemare gli ex locali adibiti alle 

© RIPRODUZIONE RISERVATA