Coronavirus, a Roma iniziano le udienze in videconferenza

Coronavirus, a Roma iniziano le udienze in videconferenza
di Michela Allegri
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Lunedì 23 Marzo 2020, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:02

La Giustizia non può permettersi di rallentare, nonostante l'emergenza coronavirus. E così anche i processi - per il momento quelli di convalida e per direttissima - diventano telematici: a Roma le udienze si svolgono in videoconferenza, come disposto da protocollo stipulato dal Tribunale di Roma con la Procura della Repubblica di Roma, il Consiglio dell'Ordine degli avvocati, la Camera Penale di Roma, la Questura di Roma, le altre forze di Polizia, e le case circondariali di Regina Coeli e Rebibbia. Ma come funzionano i videocollegamenti? È stata istituita una sala dedicata al piano terra della Questura, presso l'ufficio denunce: viene allestito un collegamento audiovisivo, da remoto, per la convalida di arresti o fermi, nel pieno rispetto di tutte le garanzie difensive previste dal codice di procedura penale.

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Gli arrestati vengono condotti nella saletta - in totale sicurezza - e lì, alla presenza di personale di Polizia, avviene il collegamento in videoconferenza con il pubblico ministero e con il giudice competente. Il difensore puà scegliere di presentarsi direttamente in questura, e presenziare fisicamente, oppure può parlare e confrontarsi con il suo assistito collegandosi in video dal Tribunale, dallo studio legale, oppure da qualsiasi altro luogo idoneo. Un dettaglio è importante: è stato assicurato il colloquio privato con l'indagato attraverso una linea telefonica fissa o mobile dedicata. La Questura ha spiegato in una nota che chiunque acceda alla sala, o si trovi nelle immediate vicinanze, deve essere munito di dispositivi di protezione individuale. Chiunque acceda, inoltre, deve essere sottoposto alla rilevazione della temperatura corporea.

Oggi a Roma sono sono stati trattati i primi tre casi. Si tratta di arresti effettuati il 22 marzo. in videoconferenza una coppia arresta di ieri per un tentato furto in farmacia e un altro arrestato per furto in abitazione. Il primo a effettuare la videoconvalida è stato un tunisino dell'85 accusato di aver commesso un furto in abitazione: per lui il giudice ha disposto il divieto di dimora a Roma. Poi è stato il turno di una coppia di romani fermata per un tentato furto in farmacia. I due sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato Torpignattara e delle Volanti che stavano effettuando controlli mirati dopo un'impennata di furti ai danni di esercizi commerciali nei quartieri di Torpignattara e Centocelle. Il modus operandi era sempre lo stesso: la vetrina veniva sfondata con un masso o con una macchina, poi venivano svuotati sia la cassa che gli scaffali. La coppia è stata individuata grazie alle tenecamere di sorveglianza. Sabato notte, dopo tre segnalazioni, la coppia è stata bloccata: T.B., 43 anni, e P.C., 33 anni, sono stati fermati in flagranza di reato. Stavano per ripulire la Farmacia «Vallati » di via Dino Penazzato: l'uomo stava per sfondare la vetrina con un grosso masso. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Per la complice, invece, è stato solo convalidato l'arresto e disposta la scarcerazione.




 

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